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Ilva: «In caso di dissequestro, proventi destinati a interventi Aia e retribuzioni»

A margine dell’incontro con le organizzazioni sindacali, l’Ilva ha dichiarato che “nell’auspicata ipotesi di un dissequestro dei prodotti lavorati e semilavorati, i proventi della commercializzazione verranno destinati come è ovvio che sia agli adempimenti previsti dall’Aia, al pagamento delle retribuzioni dei lavoratori e a quant’altro necessario per la sopravvivenza dell’azienda”. In una nota diramata dall’azienda si legge che “il Garante nominato, ai sensi dell’art 3 comma 4 della legge 231 2012, potrà controllare l’attuazione di tali impegni”.

VENDOLA: “AZIENDA METTA NERO SU BIANCO” – Per il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, continuare a leggere note e dichiarazioni di Ilva che si dichiara disponibile a destinare le risorse della vendita dei prodotti finiti alle retribuzioni dei lavoratori e all’avvio degli interventi previsti dall’Aia e che tale conseguenza sarebbe addirittura ovvia, “non produce ormai più nessun passo in avanti. Occorre che Ilva faccia chiarezza e metta nero su bianco”. Vendola si augura “che il prossimo comunicato dell’Ilva contenga l’unica, vera e indispensabile notizia per Taranto e per l’Italia tutta: la richiesta del dissequestro vincolato”.

LA POSIZIONE DELLA REGIONEIn relazione alla situazione dell’Ilva e al possibile “lodo” per la risoluzione del conflitto istituzionale suggerito nella giornata di ieri, il presidente della Regione ha espresso oggi il suo punto di vista: «Ho la sensazione che l’Ilva preferisca puntare sul conflitto istituzionale. I vertici Ilva infatti, mentre continuano a rilasciare dichiarazioni di grande disponibilità, si guardano bene dal fare l’unica cosa che garantirebbe sia i lavoratori dello stabilimento siderurgico che tutte le imprese italiane della filiera dell’acciaio, messe in ginocchio dal blocco delle merci. Ilva non deve invocare semplicemente il dissequestro dei prodotti finiti, come tra l’altro ha già fatto nei giorni scorsi, ma deve chiedere invece che le merci siano vendute e che il ricavato sia espressamente vincolato al pagamento degli stipendi e agli investimenti da realizzare per l’applicazione dell’Autorizzazione integrata ambientale. Sarebbe un primo atto concreto di apertura e di dialogo”. Per Vendola “occorre che il Governo faccia tutto quanto in suo potere per imporre all’azienda l’avvio dell’unico percorso processualmente, istituzionalmente e socialmente più corretto, nell’attesa dell’intervento della Corte Costituzionale. Anche il Garante potrebbe essere il soggetto deputato ad assicurare la finalizzazione del ricavato della vendita”.

 

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