“Registro un atteggiamento aziendale tutt’altro che collaborativo. Ilva, anzi, continua a mettere surrettiziamente sul piatto della bilancia le problematiche occupazionali e di reddito dei lavoratori incassando decreti legge e norme ad hoc che lungi dal risolvere le problematiche gettano benzina sul fuoco delle tensioni sociali. A questo punto – prosegue Nicastro – non si può prescindere da un gesto concreto dell’azienda che dimostri la volontà di rispettare gli impegni”.
“Tanto per fare un esempio, in un clima così pesante, mi sarei aspettato una richiesta di dissequestro dei materiali finiti con impegno formale da parte dell’azienda all’uso delle risorse ricavate dalla vendita, oltre che per la tutela delle retribuzioni dei lavoratori, anche per gli interventi di ambientalizzazione secondo il cronoprogramma previsto dall’AIA. Trovo singolare – conclude Nicastro – che questo non sia accaduto. È del tutto evidente che sarebbe stato un chiaro segnale di assunzione di iniziative concrete, cosa che tutti i soggetti coinvolti nella vicenda aspettano inutilmente da tempo”.
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