Oltre all’autore, interverranno Pietro Fumarola e Fabio Tolledi, ricercatori e docenti della Università del Salento. Un’iniziativa a cura di Archeotower Occupato, associazione culturale Arcinota e Crest, in collaborazione con libreria Dickens e LABuat, media partner Radio Popolare Salento. Info: 099.4707948 – 366.3473430. Dall’introduzione del libro: “Mal di lavoro” è un’espressione volutamente generica che rimanda ad un sentimento informe e calpestato. Tutti lo conosciamo molto bene ma su di esso solitamente preferiamo sorvolare. “Come gira? Lasciamo stare!” e poi si tira avanti. Esso è anche un’esperienza sociale ampia e condivisa da milioni e milioni di persone seppur massicciamente relegata nel cassetto dei “fastidi ineluttabili”, degli accadimenti rispetto ai quali “c’è ben poco da fare” e pertanto c’è anche “poco da dire”.
Aforismi e frasi fatte al suo riguardo tuttavia abbondano e si sprecano: lavorare stanca, abbruttisce, educa, produce palazzi per i ricchi e catene per i lavoratori, rafforza l’identità, è una maledizione (che l’uomo ha trasformato in un piacere). D’altra parte le difficoltà a trovare un lavoro soddisfacente ci sovrastano; le relazioni in azienda molto spesso ci avviliscono; la competizione con i colleghi ci sfinisce; le paure di perdere il lavoro s’impossessano anche dei nostri sogni notturni. Per darci un tono negli scambi quotidiani insistiamo a ripeterci “Che vuoi farci, questa è la vita!” ma sappiamo anche che questo mantra ipnotico non ci anestetizza né consola. E neppure ci rincuorano le parole sagge dei nonni, dei genitori, dei romanzieri, dei filosofi, degli psicanalisti e dei sociologi secondo cui questo “male necessario” è un portato inevitabile di questa civiltà.
Inevitabile come il freddo in inverno. Un fatto naturale. Ad esse infatti non riusciamo a credere […] Ci fu quasi subito chiaro che raccontare la sofferenza patita nel lavoro equivaleva a narrare il lavoro stesso e non soltanto questo o quel suo aspetto particolare.Renato Curcio svolge lavoro di ricerca socioanalitica e cura le attività promozionali della cooperativa “Sensibili alle foglie”, di cui è direttore editoriale e per la quale ha pubblicato i saggi “L’azienda totale” (2002), “Il dominio flessibile” (2003), “Il consumatore lavorato”(2005), “I dannati del lavoro” (2007).
Comunicato stampa
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