“Chi non conosce la storia rischia di ripeterla: se un impianto provoca un pericolo per la salute è su quell’impianto che si deve intervenire non certamente sugli insediamenti umani. I cittadini di Taranto, in particolare quelli del Tamburi, hanno già subito sulla propria vita le conseguenze di ingombranti presenze industriali nell’area. Una evacuazione mi pare un ulteriore affronto alla vita di difficile convivenza con gli impianti che i tarantini hanno avuto sino ad ora. Il tutto per quale obiettivo? Quello di continuare ad anteporre al bene dei cittadini la produttività degli impianti. Credo che, unitamente all’adeguamento tecnologico alle migliori tecnologie, sia impellente – conclude Nicastro – anche un adeguamento culturale ad un nuovo concetto di industria e di attività economica”.
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