Continua quindi la trepidante attesa dei mitilicoltori tarantini che affidano le loro speranze al responso in arrivo da Teramo. Se l’esito delle analisi dovesse risultare conforme per l’accoppiata pcb- diossine (il limite massimo è 6,5 picogrammi), infatti, le istituzioni potrebbero prendere in considerazione una sospensione dell’ordinanza che dal 22 luglio 2011 vieta la vendita dei molluschi del primo seno. Ciò rappresenterebbe una vera e propria boccata di ossigeno per una categoria gravata da gravi problemi economici a causa della forzata inattività.
Alessandra Congedo
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A me piacerebbe sapere cosa fanno i mitilicotori tarantini oltre che stare in trepidante attesa.
Non hanno mai pensato di partecipare alle riunioni per contrastare l'inquinamento... cosa pensavano: che la schifezza che è nell'aria non finisse anche nel mare?
E magari pensavano che era un problema che dovevano risolvere gli altri?
E che magari non avrebbe mai toccato i sudati frutti del loro lavoro massacrante?
Per troppo tempo sono stati alla finestra a guardare, adesso, anche se è ormai troppo tardi, debbono incidere molto di più nella protesta per un un'aria ed un mare migliore.
Che una delegazione vada a parlare con gli inquinatori e sbatta loro in faccia i danni che stanno subendo, loro e loro famiglie.
Ho detto con gli "inquinatori" che parlare con le autorità preposte alla salute pubblica è tempo sprecato....