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Tavolo istituzionale, le proposte del movimento “1.000 per Taranto”

Lo scrivente Movimento 1000 x Taranto, a seguito della disponibilita’ del Governo a discutere le proposte per intervenire nella gravissima situazione in cui versa Taranto, cosi’ come evidenziato dalle evidenze oggettive emerse negli ultimi anni e nella inchiesta sull’inquinamento in corso presso il tribunale di Taranto ritiene di suggerire, come stake-holders , cinque punti su cui confrontarsi al tavolo convocato a Roma per il giorno 17 aprile 2012:

1) Immediato invio nella citta’ jonica di una task-force che insedi uno sportello di supertecnici esperti e competenti in progettazione europea al fine di intercettare i notevoli fondi comunitari a disposizione per Valorizzazione delle notevoli potenzialita’ di Taranto ai fini culturali, turistici e commerciali con particolare riguardo al riordino del traffico e trasporto pubblico e privato urbano e della Candidatura di Taranto a Capitale Europea della Cultura 2019;

2) Immediato intervento a sostegno e sviluppo dei centri di ricerca medico-scientifica con il progressivo screening della popolazione residente relativamente ai metalli pesanti (minerallogramma del capello e sperimentazione di terapie chelanti) in collaborazione con le università e centri tecnologici, che garantirebbero oltre che una mole considerevole di dati utilizzabili non solo a livello locale a ma addirittura mondiale, per le malattie rare che si stanno sviluppando sempre piu’ , anche una notevole ricaduta occupazionale per le Economie alternative legate;

3) Pronto intervento a garantire il rispetto della salute per i residenti al quartiere Tamburi con la nuova tecnologia di purificazione dell’aria dal pm10 e pm2,5 con i Fog Geyser in collaborazione con i luminari dell’Universita’ di Milano referenti del brevetto.

4) A Taranto e’ come se fosse passato uno tzunami e come in tutte le rinascite dopo una catastrofe c’e’ bisogno di bloccare qualsiasi pagamento di imposte e tasse per i prossimi cinque anni cosi come tra l’altro era previsto dall’inserimento di Taranto nelle 22 citta’ di “Zona Franca Urbana” estendendo il provvedimento non a singoli quartieri per evitare l’effetto boomerang e le disparita’ ma estendendola a tutta la citta’ e sia alle nuove che alle vecchie imprese;

5) In attesa della definizione del notevole danno sia biologico che morale e materiale subito oltre che dall’ambiente anche dalle persone immediato intervento per garantire (come succede in tutte le citta’ europeee) di un salario minimo garantito a tutti gli inoccupati e blocco di tutte le situazioni di recupero coattivo di crediti vari a cura di equitalia ai residenti da almeno 10 anni.

Comunicato stampa

Vanni Ninni, referente del Movimento 1.000 x Taranto

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