In seguito alle violazioni di recente contestate dagli ispettori della Guardia di Finanza, della Polizia Provinciale e dello Spesal della Asl di Taranto, relative alla gestione degli scarti derivanti dalla lavorazione del cemento e della loppa proveniente dal siderurgico, Legamjonici ha fatto presente alle autorità comunitarie che l’intero Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.) presentato dall’azienda alla Regione Puglia, al fine dell’ottenimento del finanziamento, risulta essere viziato da omissioni non trascurabili. Lo S.I.A. deve infatti contenere informazioni che descrivano l’impatto ambientale complessivo dell’azienda anche prima della realizzazione del progetto. Il finanziamento è stato erogato sotto il controllo della Regione Puglia, responsabile della gestione e assegnazione dei fondi comunitari.
Nel ricorso (30 gennaio 2012) presentato alle istituzioni comunitarie, in collaborazione con Greenaction Transnational, Legamjonici aveva evidenziato la mancata funzione di organo di controllo da parte dell’autorità incaricata dalla Regione Puglia, a seguito di irregolarità riscontrate nella procedura di richiesta del finanziamento, con conseguente violazione dei Regolamenti (CE) n. 1083/2006 e n. 1828/2006 che stabiliscono le modalità di ammissibilità alla fruizione di agevolazioni tramite il Fondo europeo (PO FESR 2007-2013). Legamjonici ha inoltre presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Taranto, chiedendo di fare chiarezza sul comportamento dell’ente di controllo e di accertare responsabilità penali ed eventuali danni all’erario pubblico.
Comunicato stampa di Legamjonici
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