Si legge che “le coincidenti e positive valutazioni espresse dal sindaco e dai rappresentanti sindacali, in ordine alla legge anti-diossina, all’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata all’Ilva, al contenimento dei livelli di benzo(a)pirene e di Pm10, al ruolo sempre più incisivo dell’Arpa Puglia, alla nuova coscienza ambientale maturata dal territorio ed al ruolo dei Sindacati in sede di contrattazione aziendale in Ilva e non solo, hanno fatto emergere come Taranto non sia all’anno zero quanto, invece, sulla buona strada per puntare decisamente alla possibile, compiuta compatibilizzazione dei suoi sistemi industriali che vanno confermati e salvaguardati”.
Analogo giudizio positivo è stato espresso dalle parti sull’azione della magistratura ionica, cui “si è ribadita la totale fiducia insieme con l’incoraggiamento a svolgere con serenità, come sempre, il proprio delicato lavoro in ordine alle responsabilità da individuare, grazie anche all’operazione-verità resa possibile dalle sinergie in atto con il mondo scientifico, circa i guasti ambientali che hanno colpito e offeso Taranto nel corso degli ultimi decenni e, al contempo, si è dato atto al sindaco dell’opportunità colta con l’ordinanza per accelerare e rendere più efficaci gli interventi necessari”.
Cgil, Cisl, Uil e Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil, hanno evidenziato l’opportunità di ripartire dai contenuti dell’Autorizzazione Integrata ambientale rilasciata all’Ilva perché siano focalizzati i punti critici, come emerso dalla perizia depositata al Tribunale di Taranto, intervenendo immediatamente sulle stesse criticità per rimuoverle, accelerando e nel caso migliorando (barrieramento dei parchi minerali) gli stessi interventi previsti dall’AIA.
“Tutto ciò – è stato detto dalle organizzazioni sindacali – sarà possibile solo ponendo in essere atteggiamenti e strategie dialoganti, le stesse che hanno prodotto i buoni risultati finora conseguiti in materia di tutela ambientale, di salute e di sicurezza dei lavoratori. Anche per queste ragioni i rappresentanti sindacali hanno ufficializzato la loro richiesta di partecipare a tutti i livelli di incontro dove il dialogo sociale ed inter/istituzionale sui temi concernenti i processi di ambientalizzazione in atto sarà esercitato e, perciò, anche nelle sedi Ministeriali laddove occorre che venga rilanciato con opportuna urgenza il confronto sulle bonifiche e sui risarcimenti. Elementi questi ultimi colpevolmente ignorati e che, invece, sono suscettibili di ristabilire quell’equilibrio ambientale violato nel corso degli anni”.
I sindacati di categoria, per il tramite dei delegati aziendali e dei rappresentanti alla Sicurezza e Ambiente (RLSA), sostengono che “incalzeranno l’Ilva per una verifica sui tempi e sulle modalità della messa in opera degli interventi necessari”. Al Governo, sindaco e Cgil, Cisl e Uil hanno convenuto di sollecitare “la presa in carico dell’insieme dell’emergenza ambientale dell’area territoriale di Taranto, data la rilevanza nazionale che essa assume, confidando sul senso di responsabilità di istituzioni e parti sociali e sull’unità d’intenti di una città e di un territorio che non intendono farsi irretire da allarmismi senza sbocco”. “Dal Governo – è scritto nel cmunicato – si rivendica un compiuto sostegno, perche sia confermato un presente e sia costruito un futuro economico, sociale ed occupazionale di Taranto che per molti aspetti è già in atto e che ha individuato nella politica ambientale un fattore di sviluppo, su modelli realizzati con successo in altre grandi città, altrettanto importanti, del mondo”.
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