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Centrale a metano, uno studio rivela gli effetti sulla salute umana

È ora disponibile on line sul sito dell’European Journal of Internal Medicine un estratto del lavoro dal titolo “Emergency visits and hospital admissions in aged people living close to a gas-fired power plant”, in cui sono stati presi in considerazione i primi 3 mesi di attività di una centrale termoelettrica da 760MWe alimentata a metano e attiva a Modugno (BA). Sono state esaminate le concentrazioni atmosferiche di PM10 e NO2 registrate dalle stazioni di monitoraggio gestite da ARPA Puglia in un raggio di 6 Km dalla centrale, il numero di ricorsi al pronto soccorso e i ricoveri in urgenza al presidio ospedaliero “San Paolo”.

I risultati dello studio hanno dimostrato che, sebbene in quel periodo la centrale non fosse ancora operativa in tutta la sua potenza, la sua attivazione ha determinato nel territorio in esame un significativo incremento delle concentrazioni atmosferiche orarie medie di PM10 e NO2 rispetto alla situazione precedente, con le concentrazioni più alte misurate entro 1Km dalla centrale. Anche se le concentrazioni di inquinanti erano in quei mesi al di sotto dei limiti previsti dalla normativa vigente, nelle persone con oltre 70 anni è stata dimostrata una evidente relazione tra il numero di accessi in pronto soccorso/ricoveri ospedalieri e le concentrazioni atmosferiche di inquinanti.

I soggetti più anziani (80 o più anni) hanno mostrato maggiore vulnerabilità agli inquinanti ambientali presi in esame. L’importanza dello studio sta nell’aver dimostrato per la prima volta nella letteratura scientifica internazionale un impatto misurabile sulla salute umana generato dalle centrali alimentate a metano, comunemente sino ad ora ritenute “innocue” ed “ecosostenibili”. In realtà questo tipo di centrali, pur essendo molto meno inquinanti di quelle alimentate a carbone o ad olio combustibile, generano conseguenze significative sulla salute umana, soprattutto se inserite in zone già in precedenza inquinate. E’ disponibile anche il pdf del lavoro, che sarà pubblicato in versione cartacea sul numero di Marzo 2012 della rivista, mettendolo a disposizione di chi fosse eventualmente interessato a leggerlo. Chi fosse interessato, può richiedere il documento alla nostra segreteria all’indirizzo di posta elettronica isde@ats.it (la documentazione è a disposizione per i soci in regola con la quota associativa).

Info: http://dx.doi.org/10.1016/j.ejim.2011.09.013

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