Inquinamento Ilva, il Comune alle prese con la lettera del procuratore Sebastio

di Alessandra Congedo

TARANTO – Ieri la convocazione urgente a Palazzo di Città dei dirigenti interessati. Nei prossimi giorni la chiamata a raccolta dei rappresentanti di Arpa Puglia, Asl e Cnr, con l’obiettivo di avere un quadro completo della situazione e decidere il da farsi. Il sindaco Ippazio Stefàno ha reagito così alla lettera recapitata dal procuratore capo Franco Sebastio, giovedì scorso. Un gesto che non poteva certo passare inosservato.

 La lettera, che arriva a pochi giorni dalla consegna della maxi perizia sull’inquinamento Ilva messa a punto dagli esperti incaricati dal gip Patrizia Todisco, ha tutta l’aria di una sveglia che suona per ricordare alle istituzioni il dovere di tutelare la salute pubblica, al di là di quanto accadrà nelle aule giudiziarie. Basti pensare che i destinatari sono il ministero dell’Ambiente, la Regione, la Provincia e il Comune. Nel testo vengono evidenziate le allarmanti criticità ambientali e sanitarie emerse dalla relazione dei periti chimici.

«Bisogna fare molta attenzione quando si compiono certi passi – ha aggiunto il sindaco – non vorrei ritrovarmi nella stessa situazione in cui mi sono trovato con l’ordinanza sul benzo(a)pirene, che ha visto il Tar di Lecce dare ragione all’Ilva». Al termine della riunione con i dirigenti comunali, è stato deciso di convocare i rappresentanti di Arpa, Cnr e Asl per la prossima settimana. Ed è soprattutto da Arpa che si attendono lumi per prendere delle decisioni: da quelle minori a quelle più rilevanti. Alla Procura, invece, è stato chiesta una copia della relazione relativa alla maxi perizia. «Sentiremo anche i periti chimici e il nostro consulente di Milano che segue queste problematiche. Intanto il comandante della Polizia Municipale studierà gli interventi riguardanti il traffico veicolare».

Inoltre, si è appreso che il Comune sta predisponendo la pratica riguardante l’azione risarcitoria nei confronti dello stabilimento siderurgico, che trae origine da una sentenza di condanna pronunciata dalla Corte di Cassazione nel 2005. Resta ignota, al momento, l’entità del risarcimento che intende richiedere l’Amministrazione Comunale. «Si tratta di una cifra notevole, che va cristallizzata in base a dati certi – è stato detto dai funzionari comunali – la conoscerete nel momento in cui sarà depositata la perizia».

Per quanto riguarda invece gli studi sulla popolazione tesi ad appurare gli effetti dell’inquinamento industriale sulla salute dei tarantini, Stefàno ha comunicato la volontà di supportare una proposta lanciata dalla pediatra Annamaria Moschetti: studiare la capacità polmonare dei bambini residenti nel quartiere Tamburi e raffrontare tali risultati con quelli ottenuti da bambini che vivono in altre zone della città. In questo caso verrebbero coinvolti gli alunni di alcune scuole. Un’altra ricerca, sempre suggerita dalla dottoressa Moschetti, potrebbe essere condotta sul cordone ombelicale al fine di valutare la presenza di piombo, uno dei tanti veleni che ammorbano l’ambiente cittadino. «Chiederemo al provveditore agli studi e al direttore della Asl di rendere possibile l’attuazione di tutto ciò», ha dichiarato Stefàno.

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