Come tutto il mondo dell’associazionismo e del volontariato pugliese anche noi diciamo no alle trivellazioni nel mare Adriatico come abbiamo detto no a quelle nel Golfo di Taranto, per scongiurare il pericolo del peggioramento della situazione ambientale già oggi tanto critica da indurre a preconizzare per Taranto la desertificazione. Qui viviamo in un sito di interesse nazionale fortemente penalizzato dalla presenza di grandi aziende che, nelle sedi istituzionali nazionali, e talvolta con la connivenza di quelle regionali e locali, riescono a far prevalere i propri interessi rispetto a quelli delle collettività che li ospitano.
Rileviamo ancora una volta che vengono disattesi i buoni propositi della Comunità Europea in tema di coinvolgimento preventivo delle popolazioni che sono costrette a intervenire a cose fatte, o quasi fatte. Ci auguriamo che, questa volta, la compattezza e l’eterogeneità dei manifestanti, uniti finalmente in difesa di un bene comune, convinca il governo centrale a rivedere la propria posizione e a favorire l‘orientamento prevalente in Puglia verso uno sviluppo energetico alternativo al petrolio.
Biagio De Marzo – Presidente di AltaMarea
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