Nell’esposto, riguardante la sicurezza della raffineria Eni di Taranto, viene chiesto alla Procura della Repubblica di Taranto di verificare il rispetto delle norme poste a tutela della popolazione e di individuare soggetti eventualmente responsabili di ritardi e/o omissioni nell’applicazione e rispetto dell’articolo 27, comma 4 del D.Lvo 334/1999 e s.m.i., che recepisce la direttiva europea 96/82/CE, Seveso II, sugli incidenti rilevanti.
«Si rammenta – si legge nel comunicato di Legamjonici – che la mancata conclusione dell’istruttoria per la validazione del Rapporto di Sicurezza ha reso e rende provvisoria la stesura del Piano di Emergenza Esterno che contiene informazioni che messe in relazione con le caratteristiche di vulnerabilità del territorio circostante, consentono di ottenere una mappatura dei rischi da utilizzare per la pianificazione del territorio, l’informazione alla popolazione e la gestione delle emergenze».
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