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Eni a rischio, ora c’è l’esposto di Legamjonici: «Alla Procura chiediamo di verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza»

TARANTO – Legamjonici continua la sua battaglia in merito al rischio sicurezza degli impianti Eni. Questa mattina, Daniela Spera, coordinatrice del comitato, insieme ai legali Davide Vendramin, Luca Piccione, Ludovica Coda e altri cittadini, hanno depositato agli atti della Procura della Repubblica, un esposto che ha come oggetto il rispetto delle disposizioni contenute nel D.Lvo 334/1999 e s.m.i. in materia di incidenti rilevanti.

Nell’esposto, riguardante la sicurezza della raffineria Eni di Taranto, viene chiesto alla Procura della Repubblica di Taranto di verificare il rispetto delle norme poste a tutela della popolazione e di individuare soggetti eventualmente responsabili di ritardi e/o omissioni nell’applicazione e rispetto dell’articolo 27, comma 4 del D.Lvo 334/1999 e s.m.i., che recepisce la direttiva europea 96/82/CE, Seveso II, sugli incidenti rilevanti.

«Si rammenta – si legge nel comunicato di Legamjonici – che la mancata conclusione dell’istruttoria per la validazione del Rapporto di Sicurezza ha reso e rende provvisoria la stesura del Piano di Emergenza Esterno che contiene informazioni che messe in relazione con le caratteristiche di vulnerabilità del territorio circostante, consentono di ottenere una mappatura dei rischi da utilizzare per la pianificazione del territorio, l’informazione alla popolazione e la gestione delle emergenze».

 

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