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Polveri sottili, Marescotti replica a Florido: «Guardiamo in faccia la realtà: la situazione sta peggiorando»

TARANTO – Meglio esaminare attentamente i dati più aggiornati prima di parlare di passi in avanti nella riduzione delle polveri sottili. La situazione, in realtà, si è aggravata. E’ questo, in sintesi, il senso del comunicato stampa diffuso ieri da Alessandro Marescotti (Peacelink) in risposta al commento (avventatamente) positivo del presidente della Provincia Gianni Florido. Riportiamo il testo integrale del documento.

Il Presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido, commentando i dati della classifica nazionale di Legambiente sull’ecosistema urbano, ha evidenziato come a Taranto si sarebbero compiuti dei passi in avanti, e cita il dato del PM10, ossia delle polveri sottili. Parla di “passi in avanti importanti rispetto agli anni passati”. I dati con cui Legambiente ha elaborato la graduatoria e che fa segnare a Taranto dei passi in avanti per le polveri sottili sono tuttavia ormai superati da quelli di quest’anno che indicano invece un grave passo indietro.

E’ stato infatti sforato il limite annuo delle polveri sottili nel quartiere Tamburi di Taranto per le centraline di via Machiavelli e di via Archimede, ossia per le centraline dell’Arpa più vicina all’Ilva. Per la precisione siamo a 40 superamenti del limite di legge in via Machiavelli e 37 in via Archimede, quando la normativa ne ammette massimo 35 in un anno. E siamo a metà ottobre. A fine anno la situazione sarà verosimilmente ancora più grave. Va rilevato che la centralina Arpa di via Machiavelli detiene un record regionale in quanto si classifica al primo posto in Puglia per sforamenti delle polveri sottili, se si fa un confronto fra tutte le centraline Arpa.  
 
Segnaliamo questi dati al presidente Florido non per spirito polemico ma con intento assolutamente costruttivo e allo scopo di informarlo che la situazione non sta migliorando ma sta peggiorando. Lo invitiamo, assieme al sindaco di Taranto, a capire come mai in città si stia verificando un tale grave passo indietro proprio nelle centraline più vicine all’Ilva mentre l’azienda siderurgica compie una campagna pubblicitaria molto forte per presentare la situazione di Taranto in continuo miglioramento.

E’ invece abbastanza chiaro che stiamo fornendo una brutta notizia che rovina la narrazione idilliaca di una Taranto che avrebbe lasciato alle spalle l’inquinamento. Ma la realtà va guardata in faccia. Ed è abbastanza chiaro che le polveri sottili al quartiere Tamburi non sono da traffico: in quel punto non c’è un” megaingorgo regionale” da automobili.

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