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Nuova centrale Enipower, ora Stefàno chiede lumi agli esperti

TARANTO La nuova centrale Enipower continua ad animare il dibattito cittadino. Dopo le dimissioni dell’assessore Pierri, arriva oggi un’altra novità. Il sindaco Stefàno ha deciso di chiedere – attraverso l’invio di una lettera – un parere scientifico al preside della Facoltà di Ingegneria di Taranto – Politecnico di Bari,  professor Gregorio Andria (e per conoscenza al rettore del Politecnico di Bari Nicola Costantino), alla professoressa Mariangela Vigotti del Cnr-Ifc di Pisa, al responsabile dell’Istituto Ricerche Combustione del CNR di Napoli, al Responsabile della sezione provinciale dell’Arpa di Ferrara, al professor Salvatore Passarella della Facoltà di Agraria dell’Università del Molise e alla dottoressa Bice Previtera del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Ancona. Riportiamo di seguito il contenuto del documento inviato agli esperti.

Come vi sarà senz’altro noto, è fiorente nella città di Taranto il dibattito sulla realizzazione da parte della società Enipower di una nuova centrale a turbo-gas. Sono, dunque, diverse e divergenti le tesi a confronto. Al Civico Ente spettano valutazioni complessive che tengano conto della salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini e della qualità della vita umana e sociale ed economica. Allo stato attuale l’impianto esistente, tecnologicamente obsoleto ed alimentato ad olio combustibile, indiscutibilmente inquina con concentrazione di emissioni gassose di anidride solforosa che producono effetti dannosi sulla salute dei cittadini di Taranto.

Secondo i dati conosciuti, la nuova progettualità presentata da Enipower, se realizzata, ridurrebbe fortemente questo tipo di emissione inquinante, comportando però una maggiore emissione in atmosfera di anidride carbonica. E’ nostro intendimento mantenere ben saldo il proponimento del ridimensionamento delle emissioni di anidride carbonica ed in quest’ottica, è stato proposto ad Eni un piano operativo che riduca in altra zona, sede di proprio insediamento industriale, l’equivalente maggiore emissione di CO2 e in più a Taranto, in via compensativa, un’altra percentuale di emissioni attraverso:

 – la trasformazione del sistema di alimentazione del parco automezzi delle società partecipate del Comune (AMIU ed AMAT) a GPL o Metano;

– la trasformazione di n. 3.000 autovetture di ns. concittadini da benzina a gpl o metano; – l’installazione sugli edifici scolastici ed uffici comunali ed al quartiere Tamburi di pannelli fotovoltaici.

– la ristrutturazione dell’ex Presidio TESTA – situato proprio nelle immediate vicinanze dello stabilimento ENI – per avere a Taranto il Dipartimento Ambiente e Salute.

Si è dunque ad un bivio, ossia se mantenere l’attuale stato delle cose oppure favorire la realizzazione di questa nuova centrale a turbo- gas. Non si parla del problema occupazionale ma chiederemo anche siano impegnati nei lavori imprese e lavoratori tarantini e che vi sia una data certa dell’inizio.

Si comprenderà che nostro primario dovere sia quello di esprimere una valutazione equa e ponderata ed in questo senso sarebbe oltremodo prezioso un vostro autorevole contributo scientifico per comprendere quale delle due soluzioni sia più aderente all’esigenza di garantire la salute dei cittadini ma anche la sicurezza di quanti operano nello stabilimento. Confido, dunque, nella vostra qualificata collaborazione, riservandomi di mettere a vostra disposizione tutti gli elementi conoscitivi in possesso di questo ente sull’argomento.

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