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«No Eni, no Tempa Rossa». Domani il sit-in davanti alla Raffineria

Il progetto Tempa Rossa prevede la realizzazione di opere ed impianti che serviranno allo stoccaggio e al trasporto di greggio proveniente dalla Basilicata e che riguarderanno sia l’ambiente marino che quello terrestre. L’operazione di stoccaggio pur avvalendosi delle migliori tecnologie disponibili, porterà ad una produzione di composti organici volatili pari a circa 26.000 kg l’anno e all’aumento del 12% di emissioni diffuse e fuggitive. Si tratta di dati forniti da uno studio di Ispra ed Arpa sull’impatto ambientale. Una condizione questa che andrebbe a produrre un aumento dell’inquinamento ambientale di cui già allo stato attuale la raffineria è responsabile.

Le sostanze attualmente emesse dalla raffineria possono avere effetti sulla salute pubblica di tipo oncogeno (teratogeni e mutageni, con effetti non necessariamente immediati), e di tipo non oncogeno (a carico dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio). Il nuovo progetto Tempa Rossa avrà conseguenze dello stesso tipo con effetti cumulativi sulla salute pubblica. L’art.3 del TU ambientale dice che ‘’ogni attivita’ umana deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile”, per garantire che ”il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualita’ della vita e le possibilita’ delle generazioni future”. Inoltre afferma che l’attività della pubblica amministrazione deve essere tale da consentire la fruizione collettiva delle risorse naturali e dei beni pubblici.

A Taranto questi principi vengono costantemente violati. Ma a discapito della salute pubblica, ignorando il principio di precauzione e senza alcuna consultazione con la popolazione, Provincia di Taranto, Comune di Taranto e Ministero dell’Ambiente hanno espresso parere favorevole alla realizzazione del progetto Tempa Rossa. La raffineria inoltre, come ha già piu’ volte denunciato il comitato Legamjonici, non possiede un Rapporto di Sicurezza, non ottempera a prescrizioni che risalgono al 2009 tanto da spingere gli organi competenti, sebbene con estremo e grave ritardo, ad ordinare la sospensione degli impianti fino a completa ottemperanza ed opportuno riscontro. Termine ultimo fissato: il 16 ottobre 2011. Che fine ha fatto questo provvedimento?

Vi informeremo, spiegheremo le nostre ragioni e faremo specifiche richieste, sabato 8 ottobre, alle ore 10.00, presso la Raffineria di Taranto, SS 106. Parteciperanno, inoltre, con spirito di solidarietà, dalla Basilicata Antonio Bavusi, Organizzazione Lucana Ambientalista (OLA), Felice Santarcangelo, NoScorie Trisaia, nell’ambito dell’iniziativa “Smemorandum in Camper”, Maurizio Bolognetti, Associazione Radicali Lucani, con il sostegno dell’ Associazione per la Tutela della Salute e dell’Ambiente di Basilicata (EHPA). Tutti i cittadini di Taranto e provincia sono invitati a partecipare.

Comunicato stampa del comitato provinciale Legamjonici

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