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Progetto Tempa Rossa (Eni), il ministro Prestigiacomo ha firmato il decreto su compatibilità ambientale

Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha firmato quattro decreti di pronuncia di compatibilità ambientale: per il progetto Via/Aia congiunto per la Raffineria di Taranto dell’Eni (“Adeguamento stoccaggio del greggio proveniente dal giacimento Tempa Rossa”); per il metanodotto Flaibano/Istrana della Snam Rete Gas, tra Udine e Treviso; per il progetto del gasdotto sottomarino della Progas Metano “componente il sistema di trasporto e distribuzione di gas naturale all’Isola di Procida (Napoli), nel tratto di mare tra il lago del Fusaro (Bacoli) e la zona porto dell’isola di Procida”; per il decommissioning della centrale nucleare di Latina ad opera della Sogin (“Disattivazione accelerata per il rilascio incondizionato del sito Fase 1”). Il ministro ha espresso parere motivato favorevole anche alla Valutazione ambientale strategica (Vas) del progetto strategico per il recupero economico-produttivo delle aree ex Cip ed ex Carbonchimica incluse nel Sin di Fidenza, nell’area produttiva ecologica attrezzata “Marconi”.

Come si ricorderà la Raffineria di Taranto era già stata oggetto di un decreto di Aia (nel maggio 2010) e, in precedenza, aveva avuto anche un parere di compatibilità ambientale relativo al progetto di integrazione di un’unita’ Hydrocracking nell’unita’ esistente, per la conversione con idrogeno dei prodotti pesanti. Il progetto di adeguamento delle strutture della Raffineria di Taranto per lo stoccaggio e la movimentazione del greggio proveniente dal giacimento Tempa Rossa consiste in diverse opere, tra cui la costruzione di un nuovo impianto pre-raffreddamento greggio Tempa Rossa e di due nuovi impianti di recupero vapori a integrazione dell’esistente, uno per la gestione dei vapori da caricamento greggio Tempa Rossa e uno per la gestione dei vapori da caricamento greggio Val d’Agri. (Fonte Agi)

Ecco cosa avevano detto gli ambientalisti di Legamjonici  sul progetto Eni lo scorso 4 agosto: «Il greggio che verrà portato nella Raffineria di Taranto sarà di pessima qualità e verrà stoccato in grossi contenitori accanto a quelli attuali  – aveva evidenziato Daniela Spera – la conseguenza sarà un aumento di circa l’11-12% delle emissioni diffuse e fuggitive e quindi un ulteriore impatto sulla salute dei cittadini ionici che già subiscono gli effetti cumulativi di Ilva e Cementir. Non possiamo permetterci anche questo carico inquinante. Perché il sindaco, l’Arpa, l’Asl non parlano pubblicamente di questi effetti? Ci sono omissioni da parte di tutte le autorità» (Corriere del Giorno).

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