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Pcb in Mar Piccolo, alla ricerca delle fonti inquinanti. L’equazione di Taranto Futura

TARANTO – Si parte dall’effetto (cozze contaminate da Pcb) per cercare di arrivare alla causa (fonte inquinante). I tasselli a disposizione cominciano a delineare un quadro un pò più chiaro. Un velo è stato squarciato giovedì scorso, durante la riunione tecnica sull’emergenza cozze, quando è apparsa una mappa elaborata dal Cnr sulla distribuzione di Pcb nei sedimenti del Mar Grande e del Mar Piccolo. L’immagine è da pelle d’oca: le macchie più scure, attestanti un’alta concentrazione di tale veleno, si trovano in entrambi i mari.

Il dottor Michele Conversano, responsabile del Dipartimento di Prevenzione della Asl, spiega dove sono collocate: nel Mar Piccolo in prossimità dell’Arsenale Marina Militare, degli ex cantieri navali e di una parte di Buffoluto(sotto il Ponte Punta Penna). In Mar Grande, invece, i punti critici sono davanti alla base militare di Chiapparo e nei pressi dello stabilimento Ilva ed altre attività industriali.

Guarda caso, tale mappa è sovrapponibile ad uno studio effettuato di recente dall’Ispra ed ha corrispondenza con i dati relativi ai molluschi contaminati del primo seno di Mar Piccolo elaborati dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Tutto sembra quadrare. Altri retroscena vengono svelati ora da Taranto Futura che è  in possesso di un interessante documento di Arpa Puglia. Riportiamo di seguito il comunicato stampa del comitato presieduto dall’avvocato Nicola Russo.

Alessandra Congedo

Se andiamo a leggere la relazione dell’Arpa (sui dati ambientali dell’area di Taranto)trasmessa al Sindaco di Taranto in data 8.9.2009, in seguito alla nota Protocollo di quest’ultimo n. 116 dell’11.7.2009, alle pagine n. 43- 44 leggiamo che: “Riassumendo, al 31 gennaio 2008 la situazione dei PoliCloroBifenili (PCB)nella città di Taranto risulta la seguente: ILVA spa detiene oramai solo n. 11 trasformatori classe B(nr. Rif.: sono indicati come apparecchi di classe A quelli contenenti PCB >500 ppm e apparecchi di classe B quelli caratterizzati da 50 ppm), classe B, avendone smaltiti nel corso del 2008 altri 15, sempre caratterizzati da 50 ppm< [PCB] ENEL Distribuzione spa- U.T.R. Puglia e Basilicata – Centro Alta Tensione detiene ancora n. 1 trasformatore di classe B; MARINARSEN- DETIENE N. 38 APPARECCHI (DI CUI N. 13 DI CLASSE A E N. 25 DI CLASSE B).

Stando alla relazione dell’Arpa il quadro di riferimento è chiaro se associamo tale situazione all’inquinamento delle cozze nel 1° seno del Mar Piccolo. A pag. 47 di detta relazione l’Arpa Puglia afferma che “la contaminazione delle aree a mare da inquinanti organici (IPA e PCB) è significativa; nei sedimenti le eccedenze riscontrate sono frequentemente di diversi ordini di grandezze superiori al relativo valore soglia di riferimento a testimoniare l’importanza dei fenomeno di contaminazione; sono state osservate eccedenze massime pari ad oltre il 3000% (oltre 30 volte) per Rame, Zinco e Piombo,presenti tra l’altro in gran parte dei campioni analizzati. In considerazione dell’importanza economica e sociale della mitilicoltura nei mari di Taranto, risulta, dunque, fondamentale il controllo e monitoraggio continuo di tale categoria di acque, nonché della matrice “biota”(mitili), con il principale obiettivo di mantenere e migliorare la qualità del prodotto attraverso misure che minimizzino le pressioni e gli impianti sulle aree di riferimento”(pag. 49). Così la relazione dell’Arpa.

E allora domandiamo: il Sindaco quando ha ricevuto la relazione dell’Arpa l’8.9. 2009 cosa ha fatto ? Ha disposto il controllo e monitoraggio continuo del 1° e 2° seno del Mar Piccolo, ecc. ? In base agli artt. 4 e 5 del decreto legislativo 22 maggio 1999, n. 209, la Regione Puglia aveva adottato un programma per la decontaminazione e lo smaltimento degli apparecchi contenenti PCB, così come sopra individuati, da realizzare ed attuare entro il 31 dicembre 2005 ? Va da sé che, se le cozze del 1° seno del Mar Piccolo sono risultate ultimamente inquinate da PCB, evidentemente i trasformatori esistenti sul territorio di Taranto(contenenti PCB) non potevano essere utilizzati, in quanto in cattivo stato funzionale, fermo restando la decontaminazione e smaltimento da effettuare sempre entro il 31 dicembre 2005( Decreto Ministero dell’Ambiente dell’11 ottobre 2001). Detti accertamenti di funzionalità sono stati effettuati dal 2001 alla scadenza del 31 dicembre 2005 ? E se tutto ciò che bisognava fare non è stato fatto, vogliamo individuare i responsabili, per permettere poi ai Miticoltori tarantini di chiedere il risarcimento di tutto il danno subito, oltre all’accertamento di eventuali ipotesi di reato?

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