Categories: AmbienteNews

Emergenza cozze, esilio forzato in Mar Grande ma anche questo è un campo minato

TARANTO – Pcb alle stelle ed esilio forzato. Come se questo non bastasse ora si pone anche un altro problema: dove sistemare gli allevatori costretti a lasciare il primo seno di Mar Piccolo? Stamattina, durante la riunione tecnica convocata a Palazzo di Città, si sono seduti intorno al tavolo Comune, Provincia, Centro Ittico Tarantino, Arpa Puglia, Asl, Cnr, Capitaneria di Porto e uomini delle forze dell’ordine. Tutti intenti a consultare mappe raffiguranti il Mar Piccolo e il Mar Grande. Al momento di individuare le zone di Mar Grande da attribuire ai mitilicoltori è venuto al pettine un nodo grande quanto una casa.

La proposta avanzata dal Centro Ittico consiste nell’utilizzo di due zone: quella che va da Chiapparo al Ponte Girevole e l’area antistante la Città Vecchia. Nel tratto di mare compreso tra via Margherita e via Lago di Misurina ci sono, però,  ben sette scarichi di emergenza dell’Acquedotto Pugliese. A far suonare il campanello d’allarme sono stati la Capitaneria di Porto e l’Aqp ricordando un vincolo ben preciso: la legge vieta la balneazione e le attività di pesca e mitilicoltura per un raggio di 500 metri dagli scarichi in mare. In più, la Capitaneria di Porto ha posto il divieto in relazione al traffico mercantile. Per sciogliere il nodo, quindi, occorrerà studiare meglio la situazione.

Domani il presidente del Centro Ittico Tarantino, Massimo Giusto, dovrebbe effettuare un sopralluogo in Mar Grande per individuare ulteriori aree da destinare alla mitilicultura compatibili con le esigenze dei coltivatori per poi comunicare le relative coordinate alla Capitaneria di Porto affinché si possa trovare una congiuntura favorevole che soddisfi  l’economia del prodotto e le esigenze della navigazione.

Insomma… per  trovare nuove aree idonee alla miticoltura, l’attività più sana ed antica della città, bisognerà districarsi tra divieti, scarichi in mare, problemi legati alla navigazione e chissà quanto altro ancora. Ogni punto rischia di risultare davvero troppo sensibile. Sembra uno scherzo del destino: ma il mare di Taranto si è trasformato in un enorme campo minato.

Alessandra Congedo

La mappa dei veleni: la distribuzione di pcb nei sedimenti dei mari di Taranto, elaborata dal Cnr e corrispondente a uno studio effettuato dall’Ispra. Le varie tonalità di blu, soprattutto quelle più scure, rendono evidente la gravità della situazione in più zone.

 

admin

Recent Posts

Italia 2.0 per quanto concerne il programma militare | Crosetto annuncia novità

L'Italia pensa alla modernizzazione militare. Crosetto scommette su carri armati e forze corazzate. Nuova strategia.…

1 mese ago

Zohran Mamdani, il sindaco che sfida Trump | New York ora ha il suo primo leader musulmano

Un voto che riscrive la storia americana e tutto comincia dalla città New York che…

1 mese ago

Svelato un segreto di famiglia: il manoscritto perduto della famiglia Shakespeare cambia tutto

Il segreto di Stratford. Esiste un manoscritto di cui si ignorava l'esistenza che riscrive la…

1 mese ago

“Grazie nonno!”: ADDIO BOLLO AUTO I Basta che abbia fatto 70 anni e ti cancellano la tua tassa seduta stante

Finalmente una bellissima notizia per gli italiani: potreste dire definitivamente addio al bollo auto… grazie…

1 mese ago

Halloween come evento ha proprio floppato | Quello del 2025 è stato pessimo

Halloween è stato da brividi al botteghino, ma non nel senso che pensate. E' stato…

1 mese ago

“Si riprenda la carta, non accettiamo più i bancomat”: ufficiale, dal 1 Novembre annullati i pagamenti con Carta

Ancora un’importante novità in campo finanziario: presta attenzione, perché potresti vederti rifiutare il bancomat al…

1 mese ago