«L’Assessore Amati ha travisato il senso delle osservazioni che, in un comunicato stampa del 14 giugno, hanno riguardato le modalità di selezione dell’Amministratore dell’AQP e non già la composizione del Consiglio di Amministrazione – si legge in un comunicato stampa – riteniamo che l’assessore Amati non si possa permettere di rispondere con simili insinuazioni a critiche che sono rimaste sempre sul merito del Disegno di Legge per la ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese e che vogliono tutelare il diritto universale all’acqua. Invitiamo il Governo regionale pugliese a riprendere il filo della discussione e del confronto con il Forum dei Movimenti per l’Acqua e il Comitato pugliese per una rivalutazione del DDL pugliese per la ripubblicizzazione dell’acquedotto e, eventualmente, l’elaborazione del regolamento attuativo. Confronto che fino a quando è stato reale e a volte anche vivace aveva prodotto il disegno di legge più avanzato in Italia in merito alla gestione pubblica e partecipata del servizio idrico integrato. Infatti, lo straordinario risultato dei referendum dimostra chiaramente che la partecipazione e la condivisione di un percorso assicurano il raggiungimento di obiettivi molto alti».
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