Disastro ambientale: Taranto Futura si costituirà parte civile nell’udienza del 24 giugno

TARANTO – Taranto Futura si costituirà parte civile nel procedimento penale per disastro ambientale che vede coinvolta la dirigenza Ilva.  La decisione, annunciata ieri dall’avv. Nicola Russo, segue un’altra azione intrapresa dal comitato: la presentazione di un esposto alla Procura di Potenza che prendeva in esame anche l’inquinamento delle falde acquifere. La costituzione di parte civile avverrà dinanzi al Gip Todisco,  in occasione dell’udienza preliminare del prossimo 24 giugno, durante la quale verranno incaricati i periti per  la realizzazione di un’indagine epidemiologica.

«Intendiamo dare una valenza incisiva alla nostra battaglia sulle questioni ambientali – ha spiegato l’avv. Russo nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme ad altri esponenti del Comitato – se qualcuno credeva che Taranto Futura si fosse fermata questa è la risposta. Con la costituzione di parte civile ne vedremo delle belle ».

Per quanto riguarda l’altro fronte aperto, quello relativo ai quesiti referendari sulla chiusura parziale o totale dell’Ilva, Taranto Futura, la settimana prossima, consegnerà al Consiglio di Stato il ricorso contro la decisione del Tar di Lecce di annullare il decreto che indiceva il referendum per lo scorso 27 marzo. Sull’esito del ricorso, l’avv. Russo si è detto fiducioso: «E’ la stessa giurisprudenza del Consiglio di Stato che ci conforta. L’udienza dovrebbe essere fissata tra luglio e settembre. Se tutto andrà bene riusciremo a votare nel 2012 sia per il referendum che per le amministrative».

Ma ieri non si è parlato soltanto di ambiente. Taranto Futura, insieme al Codacons regionale, è scesa in campo contro l’aumento dell’addizionale Irpef da parte del governatore Vendola: «Tale aumento è scattato automaticamente a causa della violazione del patto di stabilità – ha sostenuto il coordinatore di Taranto Futura – ma in base ad un accordo sottoscritto dai ministri della Salute e dell’Economia e dal presidente Vendola, era previsto in incremento dello 0,3% dell’addizionale Irpef rispetto alle quote vigenti per tutte le fasce di reddito. Invece, la Regione ha applicato questa percentuale solo per le prime due fasce ed ha deciso,  arbitrariamente, un incremento dello 0,5% per la fascia di reddito da 28mila euro in su».

Sono due gli strumenti scelti da Taranto Futura e Codacons per contrastare un provvedimento ritenuto illegittimo: il ricorso alla Procura Regionale della Corte di Conti contro gli amministratori regionali e il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per chiedere l’annullamento del decreto n. 2 del 30 maggio 2011, con cui Vendola ha determinato l’aumento. «Non è giusto che siano i cittadini a pagare per gli errori commessi dagli amministratori – ha attaccato l’avv. Russo – sono loro i responsabili dello splafonamento e della violazione del patto di stabilità. Tocca a loro pagare».

E’ stato inevitabile, infine, parlare della possibile candidatura a sindaco dell’avv. Russo nelle prossime elezioni comunali, ipotesi ventilata in una recente intervista apparsa su un settimanale locale.  «Ho dato la mia disponibilità ad una parte dei “grillini”, i quali mi hanno anche aiutato nella raccolta delle firme per il referendum – ha dichiarato l’avvocato – inoltre, ho avuto modo di incontrare Beppe Grillo quando è venuto a Taranto. Sicuramente c’è un’unità di intenti, ma non è detto che alla fine sarò io il candidato».

Alessandra Congedo

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