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Referendum, il Comune di Taranto si schiera: 4 “Sì”

TARANTO – Quattro “Sì” convinti per opporsi al nucleare, al legittimo impedimento e alla privatizzazione dell’acqua. Anche l’Amministrazione Comunale scende in campo per sostenere i referendari in questo rush finale verso il voto del 12 e 13 giugno. Si tratta dell’ultima settimana utile per chiamare a raccolta i cittadini e battersi per il raggiungimento del quorum. Finora, la strada non è stata facile a causa della cortina fumogena che ha avvolto il referendum a livello mediatico e dell’atteggiamento ostile del Governo Berlusconi. Ma dopo la recente decisione della Cassazione, che ha dato il via libera al quesito sul nucleare, la battaglia referendaria si è decisamente rinvigorita.

Nei giorni scorsi, la maggioranza che governa Palazzo di Città ha accolto le proposte lanciate dal Comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune” impegnandosi sui seguenti punti: esporre bandiere del Comitato nelle sedi degli uffici comunali; affiggere il cartello “Comune per l’acqua pubblica” all’ingresso del territorio comunale: inserire il logo e le informazioni sul referendum nel sito istituzionale; promuovere iniziative di approfondimento; sostenere la campagna referendaria devolvendo il gettone di presenza dei consiglieri comunali che si sono espressi a favore. Ieri mattina, il sindaco Stefàno, affiancato da assessori e diversi consiglieri, ha lanciato un appello a sostegno del voto.

«La nostra maggioranza continua a difendere con coerenza il diritto all’acqua pubblica – ha dichiarato il primo cittadino –  solo un anno fa, a Taranto, c’erano migliaia di citttadini a secco. Grazie all’accordo sottoscritto con l’Aqp, deliberato nel dicembre del 2010, siamo riusciti a regolarizzare coloro che avevano situazioni di morosità e allacciamenti abusivi dimostrando il nostro impegno in difesa dell’acqua, intesa come bene comune e diritto umano universale».

Stefàno ha poi ribadito la sua contrarietà all’ipotesi nucleare: «In questo caso parlo da medico e dico che i rischi per la salute ci sono e non possono essere ignorati in virtù del profitto. E poi – ha spiegato – non possiamo dimenticare le battaglie fatte ai tempi del sindaco Cannata contro la nave dei veleni e le centrali  nucleari». Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere comunale Rusciano: «Pensavamo che il nucleare fosse stato definitivamente archiviato con il precedente referendum e invece si è riaffacciato. I cittadini devono votare contro questa ipotesi con coscienza ed entusiasmo». Anche sul fronte del legittimo impedimento, gli esponenti della maggioranza invitano a votare “Sì” contro quella che viene definita “l’ennesima legge ad personam” di Silvio Berlusconi.

Giovanni Vianello, referente provinciale del Comitato referendario, non ha nascosto la sua soddisfazione per la posizione assunta dall’Amministrazione Comunale in tema di acqua pubblica ed ha rilanciato l’appello al voto: «Finora, purtroppo, non c’è stata una sufficiente informazione da parte dei media. Molta gente (soprattutto gli anziani) non sapeva neanche dell’esistenza del referendum. Alcuni erano addirittura convinti che alcuni quesiti fossero stati tolti. Le cose vanno molto meglio tra i giovani che hanno la possibilità di comunicare su internet e di scambiarsi liberamente le informazioni. Per  raggiungere il quorum, però, abbiamo bisogno di tutti».

In questa ultima settimana che separa dal voto, i referendari continueranno a cercare il contatto con la gente attraverso un fitto ed articolato calendario di iniziative che prevede la presenza del comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune” nei mercati rionali e nelle principali vie della città. Uno sprint finale che punta alla massima sensibilizzazione e consapevolezza. Ma perché i cittadini dovrebbero votare “Sì” ed opporsi alla privatizzazione? Vianello ha risposto così: «L’acqua è un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né trarne profitti. E’ una battaglia di civiltà, nessuno deve sentirsi escluso».

 Alessandra Congedo

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