Se il decreto fosse, infatti, convertito in legge tale e quale, le spiagge verrebbero date in concessione per un tempo lunghissimo, senza gara e senza alcun controllo e, attraverso il diritto di superficie, si potrebbero aggirare le normative di tutela legalizzando persino costruzioni abusive e aprendo le porte a nuove edificazioni nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Tutto sarebbe gestito dall’Agenzia del Demanio, che si spartirebbe gli introiti con Regione e Comuni interessati, senza che i ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente vengano in alcun modo coinvolti nelle autorizzazioni. Ecco perché Legambiente è tornata a sollecitare l’attenzione del ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan e a chiedergli di prendere posizione in difesa delle coste e del paesaggio.
“Mare e paesaggio sono beni comuni – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Sebastiano Venneri – e come tali vanno tutelati. Il Ministero dei beni culturali è responsabile, come stabilisce la Legge Galasso e in attuazione dell’articolo 9 della costituzione che tutela il paesaggio, di vigilare e salvaguardare quanto succede nei 300 metri dal mare. Perché allora è escluso dalla procedura con cui si dovrebbe assegnare il diritto di superficie? Perche Galan e il ministro dell’Ambiente Prestigiacomo non si occupano di tutelare le coste italiane dal cemento e garantire ai cittadini il libero accesso e la fruizione delle spiagge?”
Inoltre, rispetto alla riduzione dei tempi di concessione, dai 90 anni della prima stesura del decreto agli attuali 20 anni, nulla cambia in concreto, perché permangono tutti i rischi legati all’esercizio del diritto di superficie da parte dei gestori, che equivale sostanzialmente a una privatizzazione del demanio, tanto che la lobby dei balneari chiede di portare addirittura a 50 anni il tempo di durata.
“E’ ora che la parte sana degli imprenditori balneari dia voce ai tanti malumori che serpeggiano nella categoria – continua il rappresentante di Legambiente – e dica esplicitamente che questo provvedimento deve essere ritirato per evitare il rischio di essere fagocitati dai grandi gruppi imprenditoriali e immobiliari. Il diritto di superficie servirà solo agli speculatori edilizi e metterà in crisi le aziende a conduzione familiare che rappresentano la stragrande maggioranza degli stabilimenti balneari del nostro Paese”.
Difficoltà nei trasporti pubblici: è stato indetto un nuovo sciopero generale, motivo per cui ti…
Israele bombarda l'Iran, la situazione precipita, dal momento che i rapporti tra i due stati…
Usare il bicarbonato su queste superfici è un errore da non commettere, potresti rovinare veramente…
La tua estate potrebbe diventare un incubo se fai indossare a tuo figlio questo colore,…
Amazon batte ogni record e lancia il ventilatore Dyson a un prezzo imbattibile, 100 euro…
Una vacanza a quattro stelle, pagando solo 13 € al giorno. Questa è la spiaggia…