Referendum, appello del Sel contro la censura dei media

TARANTO – Accendere i riflettori sui referendum del 12 e 13 giugno. E’ questa la priorità per i referendari, a poco più di un mese dall’appuntamento ai seggi. A  preoccupare è soprattutto lo scarso interesse riservato dai media, sia a livello nazionale che locale, ai quesiti contro il nucleare, la privatizzazione dell’acqua e il legittimo impedimento.

Al fine di squarciare questo velo di indifferenza e sensibilizzare i cittadini ionici sulla necessità di votare quattro “Sì”, il il Sel ha organizzato per domani pomeriggio, alle 17.30, al centro sportivo “Magna Grecia”, in via Zara 121, un dibattito pubblico che vedrà la partecipazione del noto astrofisico e antinuclearista Umberto Guidoni (segreteria nazionale del Sel). Con lui ci saranno il consigliere regionale Alfredo Cervellera, il consigliere comunale Mario Calzolaro e la coordinatrice del gruppo locale di Taranto di Greenpeace Clara Fornaro.

«La gente non è sufficientemente informata – ha denunciato Milvia Grifoni, coordinatrice del circolo “Pertini”, durante la presentazione del dibattito  – i canali Rai stanno ancora aspettando l’approvazione del regolamento sulla par condicio, ma non possono ridursi all’ultimo momento (*). Lo stesso vale per le altre emittenti che non danno spazio ai referendum. L’art. 21 della Costituzione, quello che tutela la libertà di stampa e riconosce il diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero, esiste ancora».

A destare apprensione è anche l’atteggiamento del Governo, mirato ad ottenere un flop dei referendum: «Le leggi di modifica su nucleare e acqua sono ancora in alto mare nei due rami del Parlamento e difficilmente saranno recepite dalla Cassazione in tempo utile per annullare i referendum di giugno. Per questo il centro-destra si affida alla mistificazione della verità e alla controinformazione: con la moratoria sul nucleare e con le dichiarazioni di finta marcia indietro sulla privatizzazione dell’acqua cerca di far passare il messaggio che i referendum non si tengono più o sono inutili».

Il vero obiettivo, ha sottolineato Cervellera, è un altro: «Berlusconi vuole disinnescare i referendum ed evitare il raggiungimento del quorum perché teme il quesito sull’abolizione del legittimo impedimento». Una visione pienamente condivisa dall’avv. Calzolaro: «L’incidente accaduto in Giappone ha suscitato nell’opinione pubblica italiana una forte spinta verso il referendum sul nucleare. Berlusconi ha percepito questa voglia di partecipazione e sta cercando di bloccarla, nel timore che possa fare da traino al quesito che lo tocca personalmente. Una vittoria del “Sì”, contro il legittimo impedimento, farebbe tornare tutti i cittadini uguali davanti alla legge e darebbe un’accelerata al suo declino politico».

Sulla necessità di opporsi con forza al nucleare, è intervenuta Clara Fornaro di Greenpeace: «Oltre a ricordare le migliaia di vittime causate dall’incidente di Chernobyl, occorre pensare alle sostanze radioattive che vengono rilasciate dagli impianti nucleari durante la loro normale attività. E poi bisogna porsi il problema delle scorie radioattive: dove finiscono?». La Fornaro ha messo in discussione anche la convenienza economica e la sicurezza garantita dalle centrali di ultima generazione. Temi che saranno approfonditi nel corso del dibattito in programma domani.

Alessandra Congedo

* Il regolamento sulla par condicio è stato approvato ieri dalla commissione di vigilanza Rai

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