«La piattaforma di 53.000 tonnellate, proprietà della compagnia Cairn Energy, ha continuato la propria rotta con gli attivisti a bordo», ha fatto sapere Joss Garman di Greenpeace. «Ci resteremo il più a lungo possibile per poter diffondere il nostro messaggio al mondo», ha dichiarato Helene Hansen, 24 anni, anche lei a bordo della piattaforma.
Per Greenpeace la Leiv Erikisson rappresenta la piattaforma più pericolosa perchè l’unica destinata a scavare nuovi pozzi offshore in uno degli ecosistemi più fragili al mondo: l’Artico.
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