Pugliese (Uil): «Il San Raffaele è un’offesa per i tarantini»

«Nonostante la provincia di Taranto sia quella con il rapporto posti letto/abitanti più basso della regione e tra i più bassi d’Italia (2,87 per mille), si è deciso di penalizzarla ulteriormente con tagli sfrenati alla Sanità e con la chiusura degli ospedali di Massafra e Mottola. Ma la cura dimagrante pare non avere mai fine e si è arricchita del blocco ai turnover di medici e infermieri e dei tagli alla Sanità privata. Il tutto condito da numeri impietosi riguardo alla spesa pro-capite per investimenti in edilizia ospedaliera: anche in questo caso la Regione Puglia non ha dimostrato particolare attenzione alla provincia ionica, limitandosi a una spesa pro-capite di 3,56, nettamente la più esigua della regione e decisamente umiliante se paragonata con quella di Bari (36,30)».

Il Segretario Generale della UIL di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, snocciola i numeri deficitari del sistema sanitario pugliese. Numeri che, secondo il Segretario Generale della UIL regionale, “sollevano perplessità su un’operazione la cui unica certezza è una variante del piano regolatore di Taranto che permetterà di trasformare un terreno storicamente destinato all’attività agricola in zona edificabile: un regalo all’immobiliare dell’ex Iri sul quale attendiamo ancora, ogni giorno sempre meno fiduciosi, spiegazioni dalle istituzioni locali”.

Aldo Pugliese si riferisce, ovviamente, all’operazione San Raffaele. «A Milano – spiega  – si è accumulato circa un miliardo di debiti, che ha portato la struttura sanitaria al bordo dell’abisso del fallimento. Eppure in Puglia, nell’agosto dell’anno scorso, non si è lesinato un finanziamento da 60 milioni di euro, prima rata di un’operazione complessiva da più di 200 milioni, per il San Raffaele del Mediterraneo. Pur tuttavia, non sono state ancora sgombrate le nuvole nere del dubbio sul futuro che attenderebbe l’ospedale SS Annunziata e il Nord di Taranto, oltre ai rispettivi dipendenti, qualora la costruzione del San Raffaele dovesse andare in porto. E nessuna precisazione è giunta sul parere del Nucleo di Valutazione e Verifica sugli Investimenti Pubblici regionale, che ha chiesto molti approfondimenti tra i quali sull’utilizzo del leasing in costruendo sulla proprietà immobiliare e la congruità sulle proiezioni finanziarie. Non si scorgono proiezioni ottimistiche per il futuro della Sanità tarantina – chiosa Pugliese – intanto permane l’offesa spudorata ai cittadini della provincia ionica, penalizzati da un servizio precario e incapace di rispondere alle necessità degli stessi. Una riflessione profonda da parte della Regione e un cambio di direzione a 360 gradi non sarebbe una sconfitta, ma un semplice atto di buon senso nei confronti della provincia intera».

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