Ilva, Italia a processo a Strasburgo: il governo prende tempo

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Lina Ambrogi Melle, consigliere comunale di Taranto del Gruppo Ecologisti per Bonelli.

Come promotrice e prima firmataria del ricorso collettivo alla Corte dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo (CEDU) per violazioni del diritto alla vita e all’integrità psico-fisica e del diritto al rispetto della vita privata e familiare, esprimo tutta la mia indignazione per l’ulteriore perdita di tempo che il Governo italiano continua a prendere per ritardare un  processo che rappresenta ormai l’unica via d’uscita per la nostra città di ottenere giustizia e rispetto per i propri sacrosanti diritti violati dalle 10 leggi salvailva.

Stamattina, infatti, sono venuta a conoscenza tramite i nostri avvocati di Roma, dell’ulteriore rinvio chiesto dal Governo per presentare le sue osservazioni alla Corte di Strasburgo. Il Governo avrebbe dovuto produrre le proprie osservazioni entro il 20 giugno 2016, ma a seguito di una richiesta di proroga gli erano stati eccezionalmente concessi ulteriori tre mesi; ma in prossimità della scadenza – prevista per il 30 settembre – è arrivata la richiesta di proroga per ulteriori due mesi.

L’avv. Andrea Saccucci che,  insieme all’avv. Roberta Greco,  ci rappresenta dichiara che: “Dopo il riconoscimento dell’urgenza del caso e la decisione della Corte europea di trattare il ricorso in via prioritaria non ci saremmo mai aspettati di dover attendere oltre sei mesi prima di poter conoscere le difese del Governo. Una tale dilatazione dei tempi processuali contraddice l’esigenza di una trattazione prioritaria del caso alla luce delle gravi violazioni contestate e dei diritti fondamentali in gioco”.

Nel corso dei mesi di proroga concessi, il Governo non solo ha continuato a ritardare l’adozione di misure a tutela dell’ambiente, ma ha altresì adottato ulteriori decreti “Salva Ilva”, che hanno consentito all’impianto di continuare a produrre nonostante i gravi effetti dannosi per la vita dei residenti e dei dipendenti Ilva. A questo punto invito tutti i cittadini e le Istituzioni ad unirsi , riappropriandosi della propria dignità per reclamare con voce univoca quella  Giustizia e quel  rispetto per la vita e la salute che tutti declamano in questi giorni dolorosi ma che nella realtà vengono disattesi dal Governo italiano.




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