Ilva, gli Scout di Taranto al Governo: “Inserire i fondi per la salute nel milleproroghe”

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“Il silenzio è complice e né il risultato del referendum o la formazione di un nuovo Governo ci impediranno di far sentire la nostra voce a difesa della salute dei nostri ragazzi e di tutti i ragazzi di Taranto e provincia. La scomparsa dalla manovra finanziaria dell’emendamento per i 50 milioni di euro destinati alle strutture sanitarie per i bambini del nostro territorio è l’ultimo sfregio alla nostra terra e alla nostra salute”. E’ quanto si legge in un comunicato degli Scout di Taranto. Di seguito il testo integrale.

“Non possiamo permettere che questa grave mancanza venga sepolta dalle dichiarazioni politiche sulla formazione di un nuovo Esecutivo. Mettendo in pratica quanto afferma il Patto Associativo, a cui ogni educatore scout ha scelto di aderire, vogliamo ribadire che non è pensabile che il nostro territorio resti inerme di fronte a promesse non mantenute: noi educatori scout «operiamo per la pace, che è rispetto della vita e della dignità di ogni persona» ed è per la dignità di ciascun abitante di questa bellissima e sfortunata terra che chiediamo al nuovo Governo di rimediare a questa ingiustizia.

Ai parlamentari dell’intero territorio pugliese vogliamo ricordare che i tarantini hanno pagato e continuano ancora a pagare il prezzo necessario a rendere l’Italia un Paese industrializzato: chiediamo che ciascuno di loro si impegni quindi nelle sedi opportune affinché nel decreto «mille proroghe» venga reintrodotto l’emendamento che, pur non risolvendo in modo definitivo le nostre problematiche, possa lenire la sofferenza di chi ha il diritto di curarsi.

Gli abitanti di questo territorio e in particolare i più piccoli hanno bisogno di ricevere cure adeguate e non possono continuare a pagare prezzi così alti: un prezzo che spesso non è solo economico dato che per curarsi bisogna di frequente lasciare la propria città e i propri affetti, così indispensabili nei momenti difficili, per intraprendere un viaggio della speranza. La nostra terra è già stata dilaniata da decenni di veleni e disinteresse dell’ambiente, ma vogliamo che le cose cambino: siamo coscienti che nessuno possieda la bacchetta magica per risolvere una questione vecchia di 50 anni, ma allo stesso tempo non possiamo più aspettare in silenzio mentre le promesse vengono ignorate.

«La nostra azione educativa – recita il Patto Associativo – cerca di rendere liberi, nel pensare e nell’agire, da quei modelli culturali, economici e politici che condizionano ed opprimono, da ogni accettazione passiva di proposte e di ideologie e da ogni ostacolo che all’interno della persona ne impedisca la crescita»: per mantenere fede a questi principi vogliamo liberamente manifestare il nostro fermo dissenso di fronte a questa privazione e garantire che continueremo a far sentire la nostra voce in difesa della salute dei nostri ragazzi e di ciascun abitante del territorio ionico.

Infine chiediamo il sostegno di tutti i fratelli e le sorelle scout d’Italia perché Taranto e i suoi drammi non restino un fenomeno isolato e lontano: ancora il nostro Patto Associativo ci ricorda che «la scelta di azione politica è impegno irrinunciabile che ci qualifica in quanto cittadini, inseriti in un contesto sociale che richiede una partecipazione attiva e responsabile alla gestione del bene comune» ed è ora il momento di agire magari costruendo ponti, come ha chiesto Papa Francesco, verso la sofferenza di Taranto, dei suoi bambini e di tutti”.

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