Fermi tutti, a Taranto arriva Balduzzi

TARANTO – E così, dopo tanto attendere, quest’oggi il ministro della Salute Renato Balduzzi “sbarcherà” nell’ospitale Taranto. Dopo aver annunciato e poi smentito per ben due volte il suo arrivo nella città dei Due Mari, il ministro ha finalmente sciolto ogni riserva con un tempismo davvero incredibile: l’obiettivo di rendere noti i dati del progetto “Sentieri” aggiornati al 2009 sulla situazione sanitaria di Taranto dopo il rilascio delle prescrizioni del riesame dell’AIA all’Ilva, è infatti perfettamente riuscito.

Dopo aver negato di aver mai programmato l’arrivo per venerdì 12 ottobre (“In relazione a notizie di stampa il Ministero della Salute precisa che non è mai stata ipotizzata per il 12 ottobre alcuna visita a Taranto del Ministro, prof. Renato Balduzzi”, si leggeva in una nota ufficiale del ministero pochi giorni prima), allor quando già il 22 agosto scorso ebbe a dichiarare che l’aggiornamento della situazione epidemiologica di Taranto sarebbe stato reso noto per “metà settembre mentre è in corso un monitoraggio biologico che riguarda gli allevatori del territorio circostante”, finalmente questa mattina, in una conferenza stampa che si terrà alle 11.30 presso l’Auditorium Padiglione Vinci dell’Ospedale SS.Annunziata, il ministro presenterà il Rapporto “Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanità pubblica”, contenente l’aggiornamento agli anni 2003-2009 dello Studio “Sentieri” relativo all’area di Taranto, contenente i dati dell’analisi della mortalità, del biomonitoraggio e del rischio sanitario connesso alla qualità dell’aria. Al suo fianco anche i responsabili dello studio, promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità.

Tutto ciò lascia presagire inoltre che oggi saranno resi noti anche altri risultati: uno studio che dimostrerebbe come su un arco di 12 anni vi sia stata una variazione dell’esposizione per alcune patologie; i dati di un monitoraggio biologico per valutare una criticità relativa ai prodotti caseari e i risultati di uno studio nazionale sull’inquinamento dei mitili. La non completezza di questi dati venne infatti usata dal ministro per giustificare il rinvio della pubblicazione dei dati. Ricordiamo che la seconda fase dello studio Sentieri relativo al periodo 2003-2009 (mancano i dati relativi al 2004 e al 2005) per l’area Taranto e Statte, parlerebbe di dati disarmanti: +10% (rispetto alla media regionale) nei decessi per tutte le cause di morte, +12% per tutti i tumori, +24% per i tumori che colpiscono fegato, trachea, bronchi e polmone, +38% per i linfomi non-Hodgkin, +306% per mesotelisioma, +17% per i tumori del sistema linfo-emopoietico. Ancora più preoccupanti i dati relativi ai bambini: +35% i decessi per tutte le cause di morte per i bambini sotto un anno di età; +71% i decessi per alcune condizioni morbose di origine perinatale”.

Questi dati peggiorerebbero, dunque, quelli relativi al periodo 1995-2002: l’eccesso della mortalità per tutte le cause sarebbe passato tra gli uomini dal +9% al più 13%, tra le donne dal +7% al +8%. Anche per la mortalità dovuta a tumori permane un eccesso  che risulterebbe più contenuto tra gli uomini (dal +15% al +13%) e in aumento tra le donne (dal +13% al +15%). Intanto però, lo studio sarebbe ancora in fase di validazione e dovrebbe essere pubblicato online il 29 ottobre. In attesa di avere conferma di ciò, è difficile credere che il continuo rimandare da parte del ministro, sia stato effettivamente dovuto all’attesa per il completamento dei tre profili su citati. Anche perché i dati che saranno presentati oggi, furono inoltrati dall’Istituto Superiore di Sanità alla Procura di Taranto lo scorso 8 marzo, ben prima quindi della seconda parte dell’incidente probatorio avvenuta lo scorso 30 marzo, quando fu presentata la relazione peritale degli esperti epidemiologi che certificarono come le emissioni diffuse e fuggitive dell’Ilva di Taranto, procurassero nella popolazione di Taranto eventi di “malattia e morte”.

La verità di questo piccolo giallo, forse, è in due dichiarazioni rilasciate da uno degli autori del progetto, un ricercatore dell’ISS, riportate nei giorni scorsi dal sito “metro news” e sino ad oggi non smentite da parte del ministro e del ministero della salute. La prima: “i dati sono pronti e richiedono azioni immediate di messa in sicurezza della popolazione. Ma un’azione del genere aprirebbe forse un buco di bilancio nel Paese”. La seconda: “i dati sarebbero troppo allarmanti, e con l’autorizzazione integrata ambientale definita e da far firmare entro il 18 ottobre, sarebbero stati controproducenti”. Eppure, la vera notizia, come spesso capita è un’altra. Ed anche piuttosto sconcertante. Perché, incredibile ma vero, il ministro della salute Balduzzi ha ritenuto di non dover informare del suo arrivo l’Ordine dei Medici di Taranto. Né il reparto della ASL di Taranto che da anni lavora alla realizzazione del registro tumori per il triennio 2006-2008. Così come non sono state avvisate la FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e la FIMG (Federazione Italiana Medici Di Medicina Generale). Come se ciò non bastasse, il ministro domani mattina incontrerà in Prefettura le associazioni ambientaliste (da lui stesso convocate), per dire e fare cosa non è dato sapere, visto che quest’ultime rappresentano se stesse e non certamente i cittadini e gli ammalati di Taranto. In pratica, si esclude da qualunque tipo di confronto medico e scientifico, proprio coloro i quali vivono ogni giorno a contatto diretto con la malattia e che certamente, in campo sanitario, conoscono meglio di chiunque altro la realtà tarantina.

Domanda: ma se durante l’incontro con le associazioni ambientaliste prima e con i giornalisti poi, il ministro dovesse rilasciare affermazioni che non corrispondono alla realtà sanitaria di Taranto, chi lo contrasterà? Se il ministro dovesse tracciare un profilo dell’incidenza dei vari tumori diverso da quella ad esempio riscontrata dalla ASL di Taranto, chi lo contraddirà? Ancora una volta, dunque, appare chiaro come lo Stato, attraverso i ministri tecnici, voglia dare alla città una specie di contentino incontrando le associazioni ambientaliste (un po’ come avvenuto giovedì in occasione della Conferenza dei Servizi per il riesame dell’AIA all’Ilva), continuando così ad escludere i cittadini (ovvero coloro che si ammalano) e i medici (ovvero coloro che ogni giorno sono chiamati a registrare nuovi casi di malattia) da qualsivoglia confronto o dibattito reale. Una scelta, quella operata dal ministro Balduzzi, del tutto incomprensibile. Che non può avere alcuna giustificazione razionale accettabile. Ovviamente, le istituzioni tutte, quando si tratta di difendere Taranto e i suoi cittadini, semplicemente, tacciono. Un ulteriore motivo che dovrebbe indurre la popolazione tarantina ad unirsi in una battaglia in difesa dei propri diritti: da un lato, quello alla vita ed alla salute; dall’altro quello di poter decidere autonomamente e liberamente che futuro avere. E vivere. Possibilmente senza la presenza di veleni, malattie e morte. E senza la presenza di istituzioni arroganti e inutili.

Gianmario Leone (TarantoOggi del 22 ottobre 2012)

 

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