Elezioni Taranto, Patrizio Mazza: ecco perchè mi candido con Luigi Romandini

Patrizio Mazza Taranto

 

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa in cui il dottor Patrizio Mazza spiega la sua discesa in campo con il candidato sindaco Luigi Romandini.

Da pochi giorni è stata annunziata la mia discesa in campo nell’agone politico e già mi sono piovute alcuni critiche e, devo dire, anche manifestazioni di approvazione. Non ho certamente dato peso alle critiche, anche se aspettate, ma non ho nemmeno incoraggiato le approvazioni.

Io sono Patrizio Mazza, medico a   tempo pieno anzi, anche di più, visto che dalla mattina alle 8 fino a tardo pomeriggio ho a che fare con pazienti, problemi di medicina organizzativa, risoluzione di alcuni problemi con i colleghi e, se mi consentite anche preparazione di partecipazioni scientifiche a meeting o a pubblicazioni su riviste scientifiche. Ciò avviene per tutti i giorni della settimana e si completa con il mio hobby da sempre; accudire una fetta di terra di questa parte delle Puglie e avere una particolare affezione per le cose naturali che questa terra offre.

Così è arcinota la mia obiezione a tutto ciò che non rappresenta questa naturalezza che, a mio avviso, si inserisce come una macchia scura in questo territorio. Il mio pensiero è noto, cercare di cancellare le macchie scure per creare luce, per creare aspettative, per creare futuro, per dare spazio ai giovani e… creare un nuovo modello di sviluppo.

Al di la che io sia così, come si sposa ciò con la politica? Tutti i giorni la politica, intesa come quella cosa che la gente vive, io la palpo, la visito, cerco di far qualcosa per attutirne gli effetti negativi. La politica è dentro coloro che stanno male, chi ha lavorato nell’industria e ha acquisito un linfoma, un mieloma una displasia del midollo, una leucemia ha la politica dentro di sè.

Ognuno di costoro ti dice che ha necessità di lavorare e non ha trovato alternative, per 35 anni ha fatto un lavoro che lui stesso considerava pericoloso, è andato a lavorare anche con la febbre perché voleva conservarsi il posto. La politica sta in quella madre che è preoccupata per il figlio che ha una alterazione degli esami e ha paura perché lavora in un ambiente inquinato; la politica è in quelle famiglie che hanno avuto una o più perdite di loro cari per malattia.

La politica è in quegli studenti che insicuri del domani vanno via da questa città. Io, medico vivo a tempo pieno tutto ciò; dolori, paure, assenza di aspettative e disassuefazione alla lotta per ripristinare i valori sacrosanti della politica. I valori che si riassumono in pochi concetti ma chiari; la politica come valutazione di quello che dovrebbe essere il bene comune e di come fare perché questo si ripristini.

Taranto, è sotto gli occhi di tutti, è una città in svendita. Non c’è via, non c’è palazzo dove non vi sia “vendesi appartamento” e spesso più appartamenti nello stesso palazzo; quando l’offerta di vendita è così alta il prezzo cala e alla fine se si vuol vendere diventa una svendita. La stessa ILVA è in svendita, lo Stato non sa come fare e pur di far accettare questa palese svendita porta avanti la barzelletta delle bonifiche. L’ho detto più volte non esistono bonifiche vere in un territorio così vasto. I negozi, le attività commerciali, i capannoni industriali, le aziende agricole sono tutti in svendita e la gente, il tessuto produttivo, scappa da Taranto.

E io medico che faccio? Non lo nego, con coraggio sto investendo del mio senza chiedere a nessuno su ciò che secondo me è una delle vocazioni del territorio, il turismo, l’agroalimentare, ciò che questa terra in maniera naturale può dare. Da medico constato i buchi neri che la politica, quella surrogata, ha prodotto e ritengo che non si possa stare con le mani in mano.

Il perché della discesa in campo è detto, il perché della discesa con Luigi Romandini lo dirò in breve. Lui mi ha sottolineato che sarebbe stato estremamente importante avermi in nella sua squadra con l’aggiunta di una condivisioni dei temi da me sostenuti. La mia partecipazione alla politica non è una novità, ho fatto le dovute considerazioni in merito alle capacità potenziali di un sindaco che deve avere quei requisiti tecnici di gestione della cosa pubblica e ritengo che Romandini le abbia e le abbia probabilmente molto di più di altri candidati che si affacciano nell’agone politico.

Noi, e lo dico a me stesso, dobbiamo raggiungere quella forza affinchè il candidato sindaco non sia condizionato se non dal volere di coloro che la politica la vivono con i loro disagi negli ospedali, nelle fabbriche, nella scuola e nelle difficoltà che oggi la vita offre. Questo è il mio messaggio che deve fare da volano all’impegno assunto.

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