Amianto: continua l’epidemia nella città di Bari, se ne parla alla Fiera del Levante

Venerdì 15 settembre, alle ore 10.30, presso la sede ONA Bari, in via del Municipio 22/A a Ceglie del Campo, l’Avv. Ezio Bonanni renderà noti i dati, nel corso di un’assemblea pubblica in materia di amianto: “Un killer da sconfiggere”. Oltre alla divulgazione dei dati epidemiologici si parlerà di prepensionamentorisarcimento danni e assistenza medica e legale. Alle 16.00, l’avvocato Bonanni sarà presente come relatore alla Fiera del Levante, Centro Congressi, Sala 2. Argomento dell’incontro: “Rischio amianto: prevenzione primaria, secondaria e risarcimento danni.

“Siamo costretti giorno dopo giorno a registrare decine di nuovi casi di patologie asbesto-correlate, con elevata incidenza nella città di Bari e nella regione Puglia – afferma Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto -. Purtroppo l’epidemia di queste malattie è ancora in corso, a causa dei lunghi tempi di latenza, che possono arrivare fino a 40-50 anni. L’unico sistema per evitare nuove malattie e quindi nuovi decessi – continua l’avvocato – è quello di evitare ogni forma di esposizione alle fibre killer. Solo con la bonifica sarà possibile vincere l’epidemia, perché, ricordiamo, che non sussistono limiti di soglia al di sotto del quale il rischio si annulla e tutte le esposizioni di amianto sono dannose per la salute umana. Trattandosi di un cancerogeno – conclude Bonanni -, come per tutti i cancerogeni il limite è zero, al di là di quello che molto spesso si legge sui giornali”.

Tra gli obiettivi principali dell’ONA c’è, infatti, quello della prevenzione, che si distingue in: primaria (bonifica dei siti per evitare ogni forma di esposizione). Si realizza con la diffusione della cultura del rischio zero, esteso a tutti gli agenti patogeni e cancerogeni, oltre che all’amianto, un killer silenzioso che non lascia scampo; secondaria (diagnosi precoce, assistenza medica, ricerca scientifica, etc.) e terziaria (epidemiologia, riconoscimento delle prestazioni previdenziali e del risarcimento dei danni e punizione dei responsabili).

Ad oggi, il mesotelioma, il tumore che colpisce il mesotelio per effetto delle fibre di amianto (che ne costituisce l’esclusiva causa di insorgenza), rappresenta l’ottava causa di morte sia negli uomini sia nelle donne; una macabra contabilità che non tiene conto di tutte le altre patologie asbesto-correlate, molto meno rare.

Secondo i dati pubblicati su “I numeri del cancro 2016 di Aiom /Airtum”, in Italia, sono stati circa 1.900 i casi diagnosticati, (il Renam – Registro nazionale dei mesoteliomi – ne certifica più di 1.500 ogni anno), con un particolare incremento oltre i 50 anni di età. Ma il “big killer” si fa spazio in silenzio nella quotidianità di ognuno di noi, perché i casi di mesotelioma non sono altro che la punta dell’iceberg. Infatti, tenendo conto di tutte le altre patologie che l’amianto è in grado di cagionare, il bilancio sale, purtroppo, a più di 6.000 decessi ogni anno (circa 3.500 per tumore al polmone, cui si aggiungono tutte le altre patologie neoplastiche – tumore della laringe, dell’ovaio, della faringe, dello stomaco e del colon retto e quelle fibrotiche – asbestosi, placche pleuriche e ispessimenti pleurici e complicazioni cardiocircolatorie).