Ilva e Wind Day: ecco le richieste dei Genitori Tarantini al Governo

TARANTO Si è tenuto questa mattina, davanti al palazzo della Prefettura, il sit-in organizzato dai Genitori tarantini dal tema “Wind day. Libertà negate ai cittadini, un favore agli inquinatori”. Di seguito, la nota diramata dal comitato  con le richieste a Prefetto e Governo nazionale.

Durante le giornate di vento proveniente da Nord-Ovest, la popolazione tarantina, in particolare i residenti a ridosso dell’area industriale, subisce un vero e proprio attacco alla salute. a causa della dispersione di PM10 e benzo(a)pirene di produzione industriale.

Nelle suddette giornate, la ASL di Taranto, evocando i principi di “massima precauzione”, suggerisce alcune restrizioni atte a tutelare alcune ben individuate categorie di cittadini: bambini, anziani (età superiore ai 65 anni), soggetti colpiti da patologie croniche, immunodepressi, defedati. Tali restrizioni costituiscono già un’implicita ammissione del rischio cui sono sottoposti i cittadini.

Pur riconoscendo l’attenzione dell’ASL tarantina nei riguardi della salute pubblica, non possiamo evitare di rimarcare il fatto che alcune libertà individuali vengano in qualche modo ridotte pur di non imporre all’Ilva il rispetto della legge. A questo punto chiediamo al Prefetto di Taranto se il Governo ha ricevuto sufficienti informazioni su cosa siano i wind day tarantini, quali problematiche comportino e cosa il Governo abbia previsto a ristoro delle criticità indotte. Quali sanzioni il Governo intende applicare contro chi supera i valori massimi di inquinamento consentiti?

Da troppo tempo Taranto attende invano che l’azienda inquinante ottemperi alle prescrizioni per ottenere l’Autorizzazione Integrata Ambientale, con particolare riferimento alla copertura dei parchi minerali, primario problema durante i wind days (l’attuazione di questa prescrizione sembra sia stata spostata al 2023, ed è bene chiarire che i cittadini di Taranto sono assolutamente contrari a questo slittamento).

Già troppe volte scottati da queste inosservanze, per il principio secondo il quale “chi inquina, paga” (direttiva 2004/35ce del Parlamento europeo e del Consiglio, recepita ed inserita nella direttiva 2010/75ue del Parlamento europeo e del Consiglio), come cittadini di Taranto chiediamo al Governo italiano di costringere l’azienda, dopo ogni wind day, ad una bonifica e pulizia capillare dell’intero territorio, utilizzando le migliori tecnologie disponibili, fino a rimuovere ogni traccia di scarti di produzione. Chiediamo che anche le spese per la bonifica e la pulizia di balconi, lastrici solari e muri delle costruzioni civili vegano addebitate all’ILVA.

Chiediamo al Governo se intende farsi carico della distribuzione alla popolazione di guanti in nitrile contro il rischio chimico. Chiediamo al Governo cosa intenda rispondere ai Dirigenti scolastici che si trovano, durante i wind days, a barcamenarsi tra le prescrizioni della ASL (in particolare quella che consiglia la ventilazione degli ambienti interni tra le ore 12 e le ore 18) e le norme che regolano l’igiene e la salute nelle scuole che impongono l’areazione 4 volte ogni ora.

Chiediamo al Governo se intenda oppure no abbassare i limiti attuali per portarli più vicini a quelli suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (per esempio, per quanto riguarda il PM10, il limite di legge in Italia è di 50 microgrammi/metro cubo, mentre per l’OMS il rischio per la salute scatta già a 20 mcg/m3). Per quanto riguarda il PM10 industriale, questo è 2,2 volte più nocivo di quello emesso, per esempio, dalle automobili, il che ci porta a pensare che, anche non superando la soglia di 50 mcg/m3, il danno sanitario sia davvero insopportabile.

Chiediamo quindi alla politica di usare la ragione e non di sostituirsi ad essa: nel caso di specie, tenere conto delle valutazioni sanitario-scientifiche e non snobbarle instillando nel popolo pensieri su una ridotta attenzione dei politici verso la salute dei cittadini. Infine, chiediamo al Governo italiano che i nostri morti tornino ad essere rispettati, imponendo all’azienda inquinante la bonifica totale del Cimitero monumentale, la sua completa pulizia e il ripristino delle condizioni originali di marmi ed arredi.