La Puglia può raggiungere la neutralità carbonica in agricoltura ben prima del target europeo (2050). È quanto emerge da un’analisi di Confagricoltura Puglia che evidenzia come la maggior parte delle aziende agricole medio-grandi della regione potrebbe raggiungere questo obiettivo nel giro di 15 anni.
La regione dunque si sta aprendo a nuove prospettive. Tuttavia, è fondamentale tenere presente che la compatibilità con le produzioni agricole locali è essenziale per preservare la ricchezza e la diversità del territorio.
Con una superficie di 1.954.050 ettari, pari al 6,5% dell’intero dell’area nazionale e al 15,8% di quello del Mezzogiorno, la Puglia con circa 60.000 impianti riveste un ruolo importante nel settore fotovoltaico nazionale. In questo contesto, “sull’agro-fotovoltaico vanno fatte scelte compatibili con le produzioni pugliesi”, avverte Confagricoltura. L’uso improprio di questi impianti potrebbe compromettere la produzione agroalimentare locale, causando danni irreparabili alla regione, rinomata in tutto il mondo per la varietà dei suoi prodotti tipici.
La Puglia, con una delle maggiori estensioni di terreni agricoli del Paese e un’abbondante esposizione solare, deve sfruttare le opportunità dell’agroenergia (produzione di energia rinnovabile da biomasse agricole e da fotovoltaico) in modo saggio e responsabile. La sua ampia superficie e il clima caldo la rendono anche particolarmente vocata per l’agricoltura del carbonio. Diverse iniziative sono già in corso nella regione e mirano a dimostrare l’efficacia di diverse pratiche di carbon farming in contesti pedoclimatici pugliesi. “Il Carbon Farming rappresenta un’importante opportunità per la nostra agricoltura. Promuovere questa pratica significa contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico, migliorare la sostenibilità dell’agricoltura e aumentare la redditività delle aziende”, sottolinea il presidente dell’organizzazione Luca Lazzàro, che aggiunge: “L’agro-fotovoltaico, poi, è certamente un’opportunità per la Puglia e per gli imprenditori agricoli. Ma è fondamentale adottare soluzioni che preservino la diversità produttiva della regione e garantiscano la sostenibilità a lungo termine”.
“La decarbonizzazione dell’agricoltura – aggiunge – è una sfida complessa che, se adeguatamente accompagnata, può rappresentare un’opportunità per il settore. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale garantire alle aziende adeguato supporto economico e tecnico, favorendo in particolare lo sviluppo della bioeconomia, delle bioenergie e del carbon farming. Da parte delle imprese sussiste peraltro il forte interesse a investire ulteriormente nel settore delle energie rinnovabili che rappresenta oggi non solo un elemento per il miglioramento della sostenibilità delle produzioni agricole ma, ancor di più, un elemento centrale per tutelare la competitività delle nostre produzioni agricole in un momento così delicato”.