Sabato 10 giugno, il Centro nazionale per lo sviluppo sostenibile di Legambiente a Rispescia (Gr), in località ENAOLI, ha ospitato la XXXI rassegna degustazione nazionale dei vini biologici e biodinamici dell’associazione ambientalista. Un appuntamento ormai immancabile che, come ogni anno, ha reso questo angolo di Maremma capitale del buon bere sostenibile made in Italy.
Tra i 250 vini che hanno partecipato alla rassegna molte le bottiglie toscane, a dimostrazione che la nostra Regione ha imboccato la strada giusta in fatto di transizione in agricoltura e ha le carte in regola per diventare modello di buone pratiche agroecologiche.
Nell’ambito dell’iniziativa in occasione della quale ai produttori dei vini selezionati sono stati consegnati i riconoscimenti, Legambiente ha organizzato “Alla scoperta del gusto della Toscana”, un aperitivo e una cena impreziositi da perle rare delle nostre terre. Un percorso gustativoche ha permesso alle circa 150 persone che hanno preso parte all’iniziativa di godere delle meraviglie enogastronomiche nostrane attraverso una degustazione guidata di prodotti tipici e a marchio di aziende e consorzi toscani impegnati per la sostenibilità della filiera agroalimentare.
“Ancora una volta – ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente – la Toscana ci ha reso orgogliosi. Nell’ambito della XXXI rassegna degustazione nazionale dei vini biologici e biodinamici della nostra associazione, abbiamo fatto sfoggio delle virtù enogastronomiche della Toscana dimostrando che buono, sano e sostenibile possono davvero andare di pari passo. Sotto il profilo della sostenibilità in agricoltura la nostra Regione può dirsi fiera e orgogliosa di aver tagliato traguardi importanti grazie alla lungimiranza di produttori che hanno saputo mettere letteralmente in campo la transizione. Un percorso che ha dato loro ragione sia in termini ambientali che di mercato e che abbiamo voluto valorizzare nell’ambito del nostro appuntamento annuale dedicato ai vini da agricoltura bio. La strada verso una piena e concreta applicazione dei principi dell’agroecologia – ha spiegato Gentili – è stata imboccata. Adesso servono capacità di contaminazione e percorsi istituzionali attraverso cui accompagnare il cammino verso un futuro sempre più green.”