Campomarino: ecco il lavoro svolto dai custodi delle dune

Tutelare, valorizzazione e promuovere le bellezze e le meraviglie della Penisola diventando custodi del proprio territorio. L’esempio arriva dalla Puglia, in provincia di Taranto, dove grazie al progetto “Custodi delle dune di Campomarino” promosso da Legambiente e dal Gruppo Unipol nell’ambito della campagna Bellezza Italia, i volontari si sono presi cura dell’aera dunale di Campomarino realizzando una serie di interventi: dal censimento fotografico della flora dell’area dunale esistente in loco (tra queste il timo arbustivo, il mirto, il lentisco, etc) alla loro manutenzione, dall’installazione della cartellonistica divulgativa per fornire info ai visitatori sul sito e sull’importanza del sistema dunale e la conseguente necessaria tutela dell’area naturalistica da parte, all’attività di pulizia organizzata dal circolo locale di Legambiente per recuperare i rifiuti abbandonati o portati dal mare su tutta la superficie dunale, retrodunale e della spiaggia adiacente, e che continuerà anche nei prossimi anni.

È stata, inoltre, avviata la costruzione del vivaio sperimentale del Pancratium maritimum, con lo scopo di moltiplicare le piante autoctone per poi procedere alla piantumazione nell’area dunale oggetto del progetto e favorirne la diffusione in maniera omogenea garantendo la continuità della specie vegetale. Tra le altre azioni messe in campo, anche attività divulgative e di sensibilizzazione, soprattutto con le scuole del territorio, e di promozione turistica. Il progetto completa gli interventi svolti dal Comune di Maruggio che ha realizzato camminamenti in legno e interventi anti erosivi nell’ambito del POR PUGLIA 2014-2020 ASSE VI Misura 6.5 “tutela e la valorizzazione della biodiversità terrestre e marina”.  

La scelta di Bellezza Italia di prendersi cura di un’area dunale è legata ad un motivo ben preciso. Il sistema dunale costiero è tra gli ecosistemi più vulnerabili e minacciati del nostro Paese, nonostante svolga un ruolo strategico per la mitigazione del rischio di erosione e la riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici.

In Puglia negli ultimi quarant’anni, sottolinea Legambiente, il litorale di Campomarino è stato soggetto ad una antropizzazione incontrollata che, come si evince dal confronto delle carte della vegetazione relativo all’ultimo ventennio, ha degradato la vegetazione e la sua zonazione oltre che alterato, soprattutto sul tratto occidentale, la morfologia dunale. Il livellamento delle dune e il depauperamento della vegetazione sono la diretta conseguenza dell’impatto antropico, attuatosi mediante la costruzione di abitazioni, i rimboschimenti artificiali e la realizzazione della litoranea salentina. Obiettivo del progetto Custodi delle dune di Campomarino è quello non solo di prendersi cura di questa area, ma anche di informare e sensibilizzare la cittadinanza sul ruolo strategico che essa svolge. 

Il progetto “Custodi delle dune di Campomarino” e gli interventi realizzati sono stati presentati oggi a Maruggio (TA) presso il percorso naturalistico sulle dune di Campomarino Maruggio. All’evento sono intervenuti: Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente, Marisa Parmigiani, Responsabile Sustainability del Gruppo Unipol, Alfredo Longo, Sindaco di Maruggio, Mariangela Chiego, Consigliere Comune di Maruggio delegato alla Pubblica istruzione, Ruggero Ronzulli, Presidente Legambiente Puglia, Daniela Salzedo, Direttrice Legambiente Puglia, Gianfranco Cipriani, Presidente Legambiente Maruggio.