Bracconaggio nel tarantino: prosegue l’attività di contrasto dei Carabinieri Forestali

I controlli volti a garantire il corretto svolgimento dell’attività venatoria, costituiscono una delle attività d’istituto tipica dell’Arma Forestale. Anche durante la stagione venatoria in corso, che termina il 31 gennaio 2019, i reparti sono stati impegnati nel contrasto alle pratiche di caccia illegali, il cosiddetto “bracconaggio”.

Nel corso di tale attività, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Martina Franca, in località Pizzica e in località Monte Ilario, hanno sorpreso due cacciatori ad esercitare l’attività venatoria con l’ausilio di richiami acustici elettronici, strumenti in grado di riprodurre il verso dei volatili, utilizzati per attirarli e facilitarne l’abbattimento e dotati di timer e\o di telecomando per regolarne lo spegnimento: tali apparecchiature sono assolutamente vietate dalla normativa di settore. Ai cacciatori sono state sequestrate le armi, le munizioni e la fauna selvatica abbattuta, oltre ai richiami acustici che, in seguito alla confisca disposta dall’Autorità Giudiziaria, verranno distrutti. Entrambi i bracconieri sono stati deferiti a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto.

Sempre nell’ambito del medesimo servizio, i militari hanno sequestrato nelle ore notturne diversi richiami acustici utilizzati per la caccia alle quaglie (Coturnix coturnix) che, attratte dai suoni riprodotti artificialmente, sostano in loco divenendo facile preda dei bracconieri e dei loro cani da caccia.

Alcune operazioni si sono mostrate impegnative e delicate, poichè bracconieri particolarmente ingegnosi hanno posizionato i richiami acustici in casse di acciaio blindate al fine di evitare l’asportazione degli stessi.

Ancora, nel corso di una perlustrazione a piedi del territorio rurale, i militari dello stesso reparto dell’Arma Forestale, uditi diversi colpi di arma da fuoco, si dirigevano immediatamente in direzione degli spari e sorprendevano in località Spezzatarallo di Martina Franca, un cacciatore che aveva appena abbattuto tre fringuelli (fringilla coelebs), esemplari di fauna selvatica protetta. Pertanto, i militari procedevano al sequestro dell’arma utilizzata, delle munizioni e della selvaggina abbattuta. Il cacciatore\bracconiere è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per aver abbattuto fauna selvatica protetta e rischia un’ammenda fino a 1.549 euro.