Taranto e quel miracolo che farebbe bene a tutti

TARANTO – Il bene che prevale sul male, la speranza che prende il posto della sfiducia, il buon senso che evita scelte incaute e irrazionali. Questa città ha bisogno di vedere materializzato un piccolo grande miracolo. E non importa se si ha una impostazione cattolica o laica, se si crede nella benefica opera di Dio o nel talento che risiede nelle mani di abili chirurghi. Sapere che una bimba di sei anni, lanciata dal padre dal terzo piano di uno stabile di Paolo VI, è ancora viva  e che le sue condizioni incominciano a mostrare qualche lieve segnale di miglioramento forse già lo è un miracolo. O ci somiglia parecchio.

Sono giorni intensi e ore frenetiche per le equipe dell’ospedale di Taranto che da domenica scorsa si sono attivate con professionalità e abnegazione per cercare di strappare la vita della piccola ad un destino che sembrava inesorabilmente segnato. Senza dimenticare il gruppo di psicologi messo in campo dalla Direzione Medica per assistere i parenti e in particolare la mamma.

La bimba, finora, ha dato prova di ammirevole e struggente resistenza, nonostante qualcuno abbia commesso l’ingiustificabile errore di darla per morta sui Social Network già domenica sera. Mentre i familiari erano intenti a pregare e i medici si cimentavano in azioni disperate per salvarla, qualcun altro pigiava sulla tastiera del pc la fake news più irritante. A morire dovrebbero essere i cattivi pensieri, gli atteggiamenti violenti, la smania di stare sempre sul pezzo, anche col rischio di giocare con le sofferenze e la dignità altrui.

Il discorso riguarda anche i cronisti. L’Ordine dei Giornalisti della Puglia ha deciso, infatti, di richiamare tutti gli iscritti a un più rigoroso rispetto delle regole deontologiche con particolare riferimento alla Carta di Treviso.

L’Ordine dei Giornalisti della Puglia ricorda che va garantito l’anonimato dei minori coinvolti in fatti di cronaca, anche non aventi rilevanza penale, ma lesivi della loro personalità, come autore, vittima o teste e va evitata la pubblicazione di tutti gli elementi che possano con facilità portare alla sua identificazione, quali le generalità dei genitori, l’indirizzo dell’abitazione o della residenza, la scuola, la parrocchia o il sodalizio frequentati e qualsiasi altra indicazione o elemento: foto e filmati televisivi non schermati, messaggi e immagini on-line che possano contribuire alla sua individuazione.  “L’Ordine dei Giornalisti della Puglia – si legge in una nota – segnalerà senza indugio le violazioni al Consiglio territoriale di disciplina”.

Ultima riflessione: non è minando la privacy di questa bimba, non è condividendo foto e dettagli sulla sua famiglia, che si aumentano le sue chance di ripresa. Non è alimentando la cattiva informazione che si fa un servizio alla collettività. Taranto ha bisogno di buon senso, equilibrio, consapevolezza delle responsabilità. E di un piccolo grande miracolo che abbia la forma di un sorriso che torna a illuminare il volto di una bimba.

About the Author

Alessandra Congedo
Direttore responsabile - Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università del Salento con una tesi di laurea dal titolo “Effetti della comunicazione deterministica nella dicotomia industria/ambiente”, incentrata sulla questione ambientale tarantina. Ha collaborato con il TarantOggi, Voce del Popolo, Nota Bene, Radio Cittadella (SegnoUrbano On Air), Corriere del Mezzogiorno, Manifesto. Ha curato l’ufficio stampa del WWF Taranto per il progetto “Ecomuseo del mar Piccolo”. Il 21 novembre 2013 è stata premiata nella categoria “Giornalismo” nell’ambito della Rassegna Azzurro Salentino. Ha partecipato a "Fumo negli occhi", documentario sull'Ilva e sull'inchiesta "Ambiente Svenduto".