Bonifiche:  il Comune di Statte si aggiudica 750 mila euro per ulteriori indagini

La Regione Puglia e il Comune di Statte lavorano insieme per il risanamento del territorio. In questi giorni, infatti, la Regione ha riconosciuto al Comune la copertura finanziaria (750mila euro – ndr) per un importante progetto di caratterizzazione del territorio redatto e presentato dall’ufficio ecologia e ambiente dell’ente civico,  progetto risultato primo in assoluto nella classifica degli interventi finanziati dalla Regione Puglia attraverso i Fondi FESR POR 2014-2020.

Siamo in attesa della sottoscrizione del disciplinare – spiega il Sindaco, Franco Andrioli – ma abbiamo già incassato l’attenzione da parte del direttore del Dipartimento Ecologia Barbara Valenzano e del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Si tratta ora di rendere al più presto esecutivo un altro tassello di intervento che ci consentirà di avere uno screening ancora più aggiornato rispetto allo stato di salute del nostro territorio.

I 750 mila euro di finanziamento servono per compiere una ulteriore fase di approfondimento delle indagini in esecuzione degli esiti della caratterizzazione di tutto il territorio comunale di Statte, effettuata all’indomani delle ordinanze di interdizione al pascolo del 2012.

Si tratta di indagini di ulteriore dettaglio che hanno lo scopo di infittire la maglia delle informazioni già assunte e validate da ARPA e ASL al fine di rendere con dati e relazioni scientifiche ulteriori strumenti inoppugnabili in mano a tutta la comunità che difendiamo, appunto, proprio svelando verità per troppo tempo taciute – dice Andrioli.

Insomma dopo le prime ordinanze sindacali di divieto per alcune attività agricole in alcuni tesseratti risultati contaminati in aree extra SIN, si procede con l’indagine di dettaglio delineata attraverso tre azioni.

La prima azione riguarderà la valutazione del rischio di passaggio nella catena alimentare degli inquinanti ritrovati nei terreni. E’ intenzione del Comune infatti sgomberare il campo da ogni dubbio, in linea e nella stessa direzione con le recenti dichiarazioni del nuovo Ministro dell’Ambiente che ha ottenuto che a livello nazionale sia attivato il monitoraggio delle produzioni agricole prossime ai siti sensibili del paese.

Siamo convinti che per alcune colture non ci sia assolutamente il rischio che gli inquinanti possano ritrovarsi anche nei frutti o nei processi di trasformazioni. Un esempio su tutti è quello relativo alla produzione di olio  – dice il Sindaco Andrioli – ma vogliamo che i nostri agricoltori possano esibire senza nessuna onta di smentita dati inconfutabili di salubrità delle loro produzioni, così come allo stesso tempo vogliamo tutelare tutti i consumatori affinchè sulle nostra tavole finiscano prodotti sicuri.

Proprio per tali sovraordinate ragioni l’indagine in questione, sotto il coordinamento dell’Ufficio Ecologia e Ambiente del Comune di Statte, sarà svolta con la superiore collaborazione dell’ARPA, della ASL, dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’ Università e del CNR.

La seconda azione riguarderà il “finger print” sulle diossine. Impronte digitali del pericoloso inquinante finalizzato a conferire ulteriore certezza scientifica alle indagini sinora condotte che individuavano proprio nelle diossine ritrovate nei terreni di Statte, quelle derivanti aii processi di termici dello stabilimento siderurgico di Taranto.

Il progetto finanziato dalla Regione consente di prolungare il monitoraggio delle diossine per  almeno un anno di osservazione.

L’ultima azione riguarderà la maglia già caratterizzata di tutto il territorio di Statte. In questo caso si indagheranno le aree non contaminate, ovvero quelle in cui la soglia di inquinanti non sfora i limiti di legge. Infatti, sebbene non scattino gli obblighi di bonifica si è in presenza di inquinamento e pertanto, nasce la necessità di comprendere in dettaglio quali siano i rischi per la salute e per l’ambiente nelle situazioni di conformità.

Come ente civico intendiamo non abbassare la guardia – dice Andrioli – per questo il lavoro si renderà ancora più specifico e intenso, al fine di avere sempre un quadro conoscitivo in continua evoluzione e monitorare così il grado di salute dell’ambiente e dei cittadini della nostra comunità.