Confezioni a Martina Franca, Filctem lancia l’allarme: il settore è raso al suolo

La ripresa dov’è? Dalla fine delle fiere ad oggi abbiamo gestito numerose richieste di cassa integrazione ordinaria e straordinaria, tutte da imprese contoterziste locali. Tra un campionario e l’altro il lavoro a Martina Franca e nel territorio si ferma.

Chiamarla contrazione è un eufemismo, è l’economia del territorio che va in letargo con fortissimi impatti sui bilanci delle famiglie e quindi sui consumi in città. Come Filctem Cgil siamo seriamente preoccupati perché stiamo assistendo in maniera impotente ad una mutazione del tessuto economico locale che si riflette sull’occupazione cittadina.

Ma, se da un lato l’economia reale è in affanno, dall’altro assistiamo ad un aumento di dichiarazioni positive su fantomatiche riprese e successi delle aziende locali. Successi che riguardano un piccolo numero di imprese, di cui solo una, al massimo due, è da considerarsi virtuosa. I dati diffusi da Bankitalia confermano i nostri timori: aumentano sempre di più le famiglie povere. Noi assistiamo alle cause, siamo in prima linea con i lavoratori e vediamo aumentare sempre di più la disperazione.

“La città si avvia sempre più velocemente verso un punto di non ritorno” commenta Giordano Fumarola, segretario provinciale della Filctem Cgil “ed è tempo che ci si metta insieme per scongiurare catastrofi, cercare di rallentare la povertà, offrire occasioni a che non ne ha. È tempo che si mettano da parte gli individualismi, che si gettino ponti là dove le ideologie hanno scavato fossati. È tempo che ci si interroghi sul futuro di Martina Franca, perché a giudicare dal numero di richieste di cassa integrazione non sembra avere colori pastello. È l’ennesimo allarme che lanciamo alle istituzioni, alle parti datoriali, a chiunque giochi un ruolo in questa partita. Ma forse le parole non bastano più”.