Chiusura Ilva, i “Liberi e Pensanti” a Luigi Di Maio (M5S): serve coraggio

“Quanto costa parlare di chiusura fonti inquinanti? Tanto, anzi tantissimo. Non ci meravigliamo affatto se ad avere questa difficoltà sono i partiti tradizionali. Restiamo invece basiti se a farlo è Luigi Di Maio, candidato premier di quel Movimento 5 Stelle che, a Taranto, tramite i suoi portavoce, parla da sempre di chiusura delle fonti inquinanti, bonifica e riconversione economica del territorio”.

Lo scrive il comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti che aggiunge: “Certo, serve coraggio per venire da Roma a Taranto a parlare di chiusura, lo stesso che hanno gli operai che continuano a farlo ovunque, dai reparti del siderurgico all’ aula bunker del processo “ambiente svenduto”.

Citare “riconversione” e “bonifica” senza pronunciare la parola chiusura è assolutamente insufficiente ( perché non si può bonificare con le fonti inquinanti in marcia ), ma, ancora peggio, è salire sul palco del Teatro Orfeo, a Taranto, e ignorarre completamente il tema dei temi, l’ Ilva, la salute di Taranto compromessa e i diritti negati.

Dal candidato premier del partito che mira a cambiare l’Italia ci saremmo aspettati più rispetto, perché di parole questa città è stanca. E, se il Movimento 5 Stelle vuol fare la storia di questa terra, deve necessariamente parlare di chiusura, bonifica e riconversione, in maniera chiara ed inequivocabile.

Ci aspettiamo quindi che il timido nocchiere si trasformi in capitano coraggioso e ribadisca in maniera energica e convincente i concetti che il Movimento per mezzo dei suoi portavoce locali esprime oramai da mesi: accordo di programma, riconversione economica del territorio per mezzo della chiusura delle fonti inquinanti e il reimpiego della forza lavoro ( indotto compreso ) nelle attività di bonifica. Viceversa, saremo di fronte alle solite chiacchiere che siamo ormai abituati ad ascoltare in riva ai due mari”.