TARANTO – “E’ il mercato che sta facendo chiudere l’Ilva perché la sovrapproduzione di acciaio che c’è in Europa è di oltre 10 milioni di tonnellate annue. Un governo lungimirante deve saper guardare da qui a 5, 10, 50 anni. La strada che indichiamo noi è quella della riconversione economica di Taranto, così come è stato fatto a Bilbao, Pittsburgh e nella Ruhr. In questo dobbiamo essere uniti: cittadini e lavoratori. Non dobbiamo farci più dividere dal ricatto occupazionale. Dobbiamo rispedirlo al mittente”.
E’ stato Giovanni Vianello, candidato alla Camera dei Deputati nelle prossime elezioni politiche, a ribadire la linea del Movimento 5 Stelle sulla vicenda Ilva, durante la conferenza stampa di presentazione delle liste, tenuta oggi nella sede della Camera di Commercio. Un incontro aperto anche alla cittadinanza che ha segnato l’apertura della campagna elettorale in riva allo Jonio.
Con Vianello erano presenti gli altri candidati dei collegi di Taranto e provincia, alcuni dei quali provenienti dalla cosiddetta società civile: Alessandra Ermellino, attivista della provincia di Taranto impegnata da anni nelle iniziative a 5 stelle, Rosalba De Giorgi, giornalista e conduttrice televisiva, Gianpaolo Cassese, imprenditore del settore agroalimentare, Mario Turco, esperto di materie economiche.
«Le alternative all’industria inquinante ci sono – ha sottolineato Vianello – un miliardo investito nelle bonifiche può produrre fino a 13.000 posti di lavoro». Secondo il Movimento 5 Stelle vanno definitivamente archiviate le politiche industriali inchiodate alle fonti fossili finora adottate dai vari governi che hanno guidato l’Italia.
«Siamo il Paese del Sole, ma per fare energia usiamo petrolio e gas, è una cosa allucinante», ha sottolineato l’esponente pentastellato indicando nelle fonti rinnovabili la via maestra per uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale e conveniente sul versante occupazionale.
Non è mancato un attaccato al centro-sinistra: «Sta candidando persone che sono sotto processo per “Ambiente Svenduto”, mentre i nostri candidati hanno tutti la fedina penale pulita, non hanno processi in corso». Ma non si è parlato solo di Ilva. In un territorio che vede la presenza ingombrante di un altro colosso industriale (la Raffineria Eni) e un’alta densità di discariche e inceneritori, la sfida per la salute e l’ambiente sarà sicuramente uno devi cavalli di battaglia del Movimento. Tra poco più di un mese (4 marzo) sapremo se questo approccio “green” sarà premiato dall’elettorato ionico.