Ilva e wind days, la lettera di una mamma: perché non si tutela anche Paolo VI?

“Gentile redazione,

sono la mamma di uno splendido bambino di quasi 10 anni e abito a Paolo VI. Sì, in uno dei quartieri a rischio, sotto tanti punti di vista, della nostra città. Un quartiere dove ci si sente isolati, in cui anche soltanto portare a scuola i bambini è un problema da affrontare, così come recarsi in città per sbrigare un minimo di faccende ed affidarsi ai mezzi pubblici diventa un’impresa.

Ma sono preoccupata per un altro motivo, come lo siamo tutti qui. Parlo dei problemi legati, purtroppo, all’inquinamento. Lo so, è la madre di tutti i problemi per la nostra città, che costringe tanta gente ai pellegrinaggi della salute, a combattere le ferite in corpo semmai si riesce a farlo. Quanti morti “collezionamo” a Taranto per l’ambiente devastato?

Sono preoccupata, e molto. Perché mi rendo conto che la politica ha anche deciso che esistono “quartieri a rischio di serie A” e “quartieri a rischio di serie B”. Non voglio qui duellare con nessuno, però mi chiedo perché nei giorni cosiddetti di “wind days” il nostro Comune abbia deciso (con un’ordinanza ora sostituita, ndr) che le scuole andavano chiuse solo al quartiere Tamburi.

D’accordo, è un’area a ridosso della zona industriale, quindi è il quartiere più a rischio. Però, ho letto sul portale www.sanita.puglia.it – la fonte è ufficiale, non può trattarsi di fake news – quanto segue: “…In occasione dei Wind Days a Taranto il vento proviene dal settore NORD – OVEST. In queste condizioni il vento soffiando dall’area industriale disperde in alcuni quartieri della città (Tamburi e Paolo VI) inquinanti di origine industriale, in particolare PM10 e il benzo (a)pirene”.

Allora, mi chiedo e domando all’Amministrazione comunale di Taranto: perché non si assumono tutele anche per il quartiere Paolo VI? Perché, pur ritenendo la chiusura delle scuole una misura quasi inutile, il nostro quartiere viene emarginato dalle ordinanze sindacali di tutela della salute?

L’ho chiesto anche al vice sindaco Rocco De Franchi che, come sapete, è anche assessore all’Ambiente, e mi ha risposto che, addirittura, esistono degli studi riguardanti il nostro quartiere proprio per capire se i nostri bambini possono giocare all’aria aperta, se i giardini e i terreni che calpestiamo sono inquinati, se insomma la qualità dell’ambiente a Paolo VI è a norma.

E allora, perché questi studi non vengono divulgati, perché noi cittadini residenti a Paolo VI ne siamo all’oscuro? Ecco perché sono una mamma preoccupata per il futuro di mio figlio e dei tanti bambini che crescono qui. Chiedo troppo? Grazie per la disponibilità”.

Fabiola Giusto

Nel ringraziare la nostra lettrice per la lettera aperta inviata alla nostra redazione, auspichiamo ora una risposta solerte e dettagliata da parte del Comune di Taranto e in particolare dal vice sindaco De Franchi, già interessato alla questione. I cittadini del quartiere Paolo VI meritano chiarezza e spiegazioni ben argomentate sulle decisioni finora assunte dall’Amministrazione. InchiostroVerde.it darà a questo tema così delicato tutto lo spazio che si renderà necessario.