Ilva, arriva la lettera sugli esuberi: a Taranto sono 2.900

Ilva Taranto

È indirizzata alle organizzazioni dei lavoratori e ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico la lettera che la Am Investco, la nuova proprietà dell’Ilva, e la gestione commissariale hanno come bozza di lavoro della trattativa che inizierà lunedì 9 ottobre.

PIANO SULLA FORZA LAVORO

Successivamente al perfezionamento dell’operazione di acquisizione e nei termini previsti dall’accordo sindacale conclusivo relativo alla procedura, Am Investco intende assumere i lavoratori dipendenti secondo questo schema per quadri, impiegati e operai: Taranto 7.600, Genova 900, Novi Ligure 700, Legnaro 30, Marghera 45, Milano 160, Paderno 40, Racconigi 125; Ilvaform 35, Taranto Energia 90, Ism 160. A questi si aggiungono 45 dirigenti e i dipendenti francesi di Sacova (40) e Tillet (30). In totale sono 9.930 a restare.

ESUBERI

Gli esuberi saranno 4.000 circa, di cui 2.900 a Taranto. I lavoratori che resteranno, però, saranno assunti “ex novo” da Am InvestCo senza tener conto del “trattamento economico e all’anzianità”. In altre  parole i nuovi contratti rientreranno nell’alveo del Jobs Act, con la perdita delle garanzie dell’art. 18.

Non si è fatta attendere la reazione del sindacato. “Quanto acquisito la scorsa settimana dalla riunione di Parigi di IndustriAll global union riguardo la totale inaffidabilità, arroganza e non rispetto degli impegni assunti da parte della multinazionale Arcelor Mittal viene confermato dalla comunicazione di oggi”, affermano Francesca Re David, segretaria generale Fiom e Rosario Rappa, responsabile siderurgia dei metalmeccanici Cgil.

“Gli assunti – continuano -, dovranno rinunciare all’anzianità di servizio e all’integrativo aziendale e avranno un taglio salariale consistente e inaccettabile. Inoltre, l’azienda arriva ad ipotizzare anche l’assunzione in aziende esternalizzate controllate”.

Se questo è l’atteggiamento di Mittal nei confronti dei lavoratori diretti, il rischio per la Fiom è “il massacro sociale dei lavoratori dell’indotto”. Per il sindacato, quindi, “non ci sono le condizioni per aprire un tavolo negoziale. L’unica risposta possibile a tale provocazione è una forte azione conflittuale di tutte le lavoratrici e i lavoratori. Lunedì prossimo ci presenteremo all’incontro convocato al ministero dello Sviluppo economico unicamente per conoscere cosa vorrà fare il governo di fronte a questa inaccettabile posizione”.

La Fiom di Genova, tra l’altro, sempre per il 9 ottobre, ha già annunciato che “bloccherà la città per tutto il giorno”. Alle 5 del mattino si terrà l’assemblea davanti ai cancelli della fabbrica, poi un corteo sfilerà fino al centro città e “non si escludono gravi disagi al traffico”.

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About the Author

Alessandra Congedo
Direttore responsabile - Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università del Salento con una tesi di laurea dal titolo “Effetti della comunicazione deterministica nella dicotomia industria/ambiente”, incentrata sulla questione ambientale tarantina. Ha collaborato con il TarantOggi, Voce del Popolo, Nota Bene, Radio Cittadella (SegnoUrbano On Air), Corriere del Mezzogiorno, Manifesto. Ha curato l’ufficio stampa del WWF Taranto per il progetto “Ecomuseo del mar Piccolo”. Il 21 novembre 2013 è stata premiata nella categoria “Giornalismo” nell’ambito della Rassegna Azzurro Salentino. Ha partecipato a "Fumo negli occhi", documentario sull'Ilva e sull'inchiesta "Ambiente Svenduto".

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