Nave Vittorio Veneto tra amianto e oblio, Liviano sollecita le istituzioni

TARANTO – Nave Museo o catorcio da destinare allo smantellamento? Il destino della Vittorio Veneto sembra essere segnato, anche a seguito delle recenti dichiarazioni rilasciate dall’ammiraglio di Marina Sud, Eduardo Serra (leggi qui). La pericolosa e ingombrante presenza di amianto, che ha provocato malattia e morte tra i lavoratori imbarcati sulla nave, sembra essere un ostacolo invalicabile.

I costi necessari per la bonifica non sarebbero alla portata della Marina Militare. La cifra stimata oscilla, infatti, tra i 15 e i 20 milioni di euro. E chi altro potrebbe permettersi una spesa così onerosa in tempi di magra come quelli che stiamo vivendo?

Sulla vicenda abbiamo ascoltato il consigliere regionale Gianni Liviano, da tempo interessato al progetto che punta a trasformare la Vittorio Veneto in una Nave Museo. Persistono i contatti con le istituzioni – dal direttore del dipartimento Cultura della Regione Puglia, Aldo Patruno, allo staff del Commissario straordinario per le bonifiche, Vera Corbelli – ma finora non si è registrato alcun passo in avanti.

Liviano Nave Vittorio Veneto«Uno spiraglio ci sarebbe: far partecipare il progetto per la Nave Museo ai Pon (Programmi Operativi Nazionali finanziati dalla Commissione europea, ndr)  – spiega Liviano a InchiostroVerde.it – ma dovrebbe essere il proprietario del bene a presentare la domanda. Da parte della Marina Militare c’è una resistenza, anche perché non può agire senza l’ok del Ministero della Difesa e i tempi non sarebbero stretti. In alternativa, la Marina potrebbe cedere la nave ad altri affinché possano procedere con la richiesta di accesso ai fondi. La Regione Puglia sarebbe interessata ad una sola condizione: la nave va prima bonificata».

Il nodo resta sempre lo stesso e le istituzioni non sembrano particolarmente interessate a scioglierlo. Un argomento tabù che avrebbe meritato maggiore attenzione e tempestività. Su tutti i fronti: da quello ambientale a quello sanitario.

«Attendiamo delle risposte dagli enti interessati e dal Commissario Corbelli – commenta un Liviano perplesso – io non ho potere decisionale. Posso soltanto sollecitare le istituzioni a fare qualcosa».

Intanto, nave Vittorio Veneto, ex ammiraglia della flotta italiana, rimane abbandonata ai margini del mar Piccolo, in attesa di una messa in sicurezza sollecitata oggi anche dall’Ona (Osservatorio Nazionale Amianto) che auspica una sua trasformazione in Nave della memoria con tanto di targa dedicata a tutte le vittime del dovere.

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Alessandra Congedo
Direttore responsabile - Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università del Salento con una tesi di laurea dal titolo “Effetti della comunicazione deterministica nella dicotomia industria/ambiente”, incentrata sulla questione ambientale tarantina. Ha collaborato con il TarantOggi, Voce del Popolo, Nota Bene, Radio Cittadella (SegnoUrbano On Air), Corriere del Mezzogiorno, Manifesto. Ha curato l’ufficio stampa del WWF Taranto per il progetto “Ecomuseo del mar Piccolo”. Il 21 novembre 2013 è stata premiata nella categoria “Giornalismo” nell’ambito della Rassegna Azzurro Salentino. Ha partecipato a "Fumo negli occhi", documentario sull'Ilva e sull'inchiesta "Ambiente Svenduto".

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