Ilva, il Cocer alla Camera: condizioni di lavoro insostenibili per i militari della Guardia Costiera

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TARANTO –  Questo pomeriggio, il Cocer (massimo organismo di rappresentanza dei militari) è stato ascoltato in commissione Sanità – Camera dei Deputati – nell’ambito delle audizioni sul disegno di legge “Scanu”, concernente la sicurezza sul lavoro e le tutele assicurative contro gli infortuni del personale militare.

Riflettori puntati anche su Taranto e sulle condizioni critiche in cui si trovano a operare i militari della Guardia Costiera (e non solo) esposti ai numerosi agenti inquinanti nell’area del porto industriale, a pochi metri dalla movimentazione di minerale che avviene ancora a cielo aperto. Contesto che si aggiunge alla grave situazione in cui vive la popolazione locale. A farsi interprete di queste istanze è stato Antonello Ciavarelli (delegato Cocer).

Guardia Costiera Ilva TarantoCome viene riferito in una nota, il responsabile dei lavoratori per la sicurezza, appartenente al Comando di Taranto, ha inviato al Cocer una lettera scritta al suo datore di lavoro e a tutti i responsabili (compreso il medico competente militare), riportando senza sconti la condizione insostenibile e i seri rischi per la salute del personale che li lavora, vive e pranza.

Delle difficili condizioni in cui sono costretti ad operare i rappresentanti delle forze dell’ordine impegnati nell’area portuale, ci eravamo occupati su InchiostroVerde il 25 luglio del 2012 (leggi qui) raccogliendo una denuncia dello stesso  Ciavarelli. Sembra essere passato un secolo, eppure da allora poco o nulla sembra essere cambiato sotto il cielo di Taranto. E’ solo di pochi giorni fa, infatti, la denuncia di Campagna Welcome Taranto in merito alle condizioni di rischio ambientale e sanitario a cui sono sottoposti i migranti e gli addetti ai lavori dell‘Hotspot allocato proprio nei pressi dell’Ilva (leggi qui).

 

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Alessandra Congedo
Direttore responsabile - Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università del Salento con una tesi di laurea dal titolo “Effetti della comunicazione deterministica nella dicotomia industria/ambiente”, incentrata sulla questione ambientale tarantina. Ha collaborato con il TarantOggi, Voce del Popolo, Nota Bene, Radio Cittadella (SegnoUrbano On Air), Corriere del Mezzogiorno, Manifesto. Ha curato l’ufficio stampa del WWF Taranto per il progetto “Ecomuseo del mar Piccolo”. Il 21 novembre 2013 è stata premiata nella categoria “Giornalismo” nell’ambito della Rassegna Azzurro Salentino. Ha partecipato a "Fumo negli occhi", documentario sull'Ilva e sull'inchiesta "Ambiente Svenduto".

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