Si è conclusa da poche ore la lunga maratona dell’udienza odierna del processo Ambiente Svenduto. Una delle tre società imputate non potrà più accedere al patteggiamento, mentre le altre due cercheranno ancora di percorrere questa strada, ma per somme che ci si augura proporzionate ai danni e ai reati contestati. Respinte anche diverse eccezioni della difesa e nessun rischio per le richieste di risarcimento in corso, che restano in ogni caso imputabili, oltre che alle società, anche alle persone fisiche coinvolte nel processo.
Tuttavia, per quanto positive siano tali risultanze, la vera, grande novità di quest’oggi è rappresentata dalla massiccia presenza di cittadini all’udienza. Una presenza invocata sabato durante la manifestazione che ha visto la mobilitazione di migliaia di tarantini per chiedere giustizia per il nostro territorio e che ha trovato la straordinaria e composta risposta di un centinaio di persone. La strada è senz’altro quella giusta ed in netta rottura col passato: attenzione, vigilanza e presidio di tutti i contesti in cui si decide per la città. Una sensibilità che non è nata sabato e non deve esaurirsi oggi, piuttosto un percorso di riappropriazione del proprio destino che, siamo certi, non tarderà a produrre i suoi effetti positivi sull’intera comunità. Appuntamento dunque rinnovato per mercoledì 8 marzo, giorno della nuova udienza, per dar seguito a questa mobilitazione permanente per Taranto.
I cittadini del percorso “Giustizia per Taranto”
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