Legge speciale per Taranto: Liviano organizza un confronto sulla Zona economica speciale

Si parlerà di Zes, zona economica speciale, nell’incontro che il consigliere regionale Gianni Liviano ha organizzato per venerdì 24 febbraio, alle ore 18.30, nella sede di via Fiume 12, a Taranto, dell’associazione “Le città che vogliamo”.
“Zes, zona economica speciale-Opportunità per la città con la legge regionale per Taranto”, questo il tema dell’incontro-dibattito che, oltre al consigliere regionale Gianni Liviano, vedrà la partecipazione dell’avvocato Sergio Prete, presidente dell’Autorità portuale Taranto; del professor Aldo Berlinguer, ordinario di Diritto comparato nell’Università di Cagliari; dell’avvocato Maurizio D’Amico, segretario generale dell’Advisory Board della Federazione mondiale delle Zone Franche e delle Zone Economiche Speciali Ginevra (Femoza che dal 2003 ha lo status di osservatore presso l’Unctad e presso l’Unido); del dottor Aldo Patruno, direttore del dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia; del dottor Francesco Solofrizzo, dirigente della Sezione Finanze Regione Puglia; del dottor Carlo Chiurazzi del Consorzio industriale Matera.
“La Zes – spiega il consigliere regionale Gianni Liviano – è un’area geografica delimitata dotata di una legislazione economica differente dalla legislazione in atto e che, diversamente dalla Zona franca, beneficia di una normativa di favore più ampia. Proprio per sfruttare le condizioni di vantaggio che le Zes offrono – aggiunge Liviano -, abbiamo pensato di introdurre questo strumento nella legge regionale speciale per Taranto perchè permetterebbe la possibilità di introdurre agevolazioni di carattere fiscale, sotto forma di riduzione delle imposte sui redditi (Ires), dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) o dei tributi locali (Imu, Tari) per gli immobili posseduti dalle imprese e utilizzati per l’attività economica, riduzione dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente. Un’occasione che, credo, vada sfruttata al massimo se vogliamo provare a creare occasioni di riscatto e di rilancio dell’area ionica. Del resto – conclude Liviano – il rapporto Svimez del 2014 evidenzia come l’istituzione delle Zes sia lo strumento ideale del rilancio economico nei tre porti di transhipment del Sud Italia: Cagliari, Taranto e Gioia Tauro”.
Nell’Unione europea esistono 12 stati che hanno zone svantaggiate all’interno del proprio territorio. Di questi, solo due non hanno attivato della Zes nel proprio territorio e sono l’Italia e la Grecia (che, però, ha chiesto ufficialmente l’attivazione di una Zes nel porto del Pireo). In Italia, le regioni ammissibili nelle quali può essere istituita una Zes sono Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Attualmente esistono Zes in Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia, Portogallo e Spagna. La Polonia è la nazione che conta il numero maggiore di Zes (14) il cui principale beneficio è costituito dall’esenzione fiscale sulle imposte sul reddito.

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