Taranto e l’ambizione di diventare un porto diffuso

Taranto deve ritornare ad essere, secondo la sua naturale vocazione territoriale, una Città di mare che può e deve utilizzare ogni metro di costa fino a diventare un “porto diffuso”, a partire dal porto mercantile che vive un momento di profonda trasformazione da scalo prevalentemente industriale a porto polifunzionale, fino alla nuova Stazione Navale della Marina Militare che accoglie gran parte della flotta italiana.

Tra queste due grandi infrastrutture, che esercitano egregiamente il proprio ruolo in settori completamente differenti, c’è un affaccio al mare le cui enormi potenzialità economiche e occupazionali, legate soprattutto alla nautica da diporto e al turismo del mare, finora non sono state sfruttate appieno.

Se ne è parlato al convegno “Molo Sant’Eligio Taranto: quando la Nautica diventa Futuro” che si è tenuto ieri al Castello Aragonese di Taranto, manifestazione che ha visto la partecipazione di un folto pubblico, tra cui gli assessori comunali Francesco Cosa e Gianni Cataldino.

Aprendo i lavori il moderatore, il noto giornalista RAI Francesco Giorgino, ha sottolineato come, nella narrazione giornalistica di Taranto a livello nazionale, negli ultimi anni ci sia stato un abuso dello “stereotipo” che, se ben utilizzato, è uno strumento che aiuta la comunicazione, ma in questo caso ha nociuto gravemente all’immagine di una città che non è solo ILVA e inquinamento, ma è caratterizzata anche da straordinarie risorse naturalistiche, paesaggistiche e storiche.

Nell’ambito del convegno Antonio Melpignano, presidente di Molo Sant’Eligio, ha presentato il progetto dell’A.T.I. GAP Marine di “Potenziamento e riqualificazione funzionale del Molo Sant’Eligio” che, mediante il potenziamento dell’infrastrutture attuali, trasformerà il Molo Sant’Eligio in una struttura ricettiva accogliente, efficiente e attrattiva, in grado di ospitare, già dalla prossima estate, con una capacità complessiva di 410 “posti barca”, il doppio della attuale, dalla piccola imbarcazione da diporto al megayacht.

Lo stesso Antonio Melpignano, in rappresentanza della società di capitali Consorzio “Mari di Taranto”, ha presentato la candidatura, ed interesse, per un progetto promosso circa trent’anni addietro dal Comune di Taranto, ripreso ultimamente nel Piano Strategico della Provincia di Taranto nell’ambito del CIS. Tale intervento prevede un sistema integrato di waterfront del Lungomare di Taranto, dalla Rotonda all’inizio del viale Virgilio, con una serie di importanti opere a mare e infrastrutturazioni.

L’opera stravolgerebbe l’affaccio a mare di questa area della città e, dando lavoro ad almeno trecento persone e contribuendo significativamente alla rivalutazione sociale e urbanistica del Borgo Umbertino, rappresenterebbe la vera chiave di svolta per il rilancio definitivo dell’economia legata al mare.

Aprendo i lavori il C.V. Claudio Durante, Comandante Capitaneria di Porto di Taranto, ha portato i saluti dell’ammiraglio Augusto Serra non intervenuto per improvvisi impegni istituzionali, seguito dalla dottoressa Gaia Melpignano, Direttrice del Molo Sant’Eligio, che si è detta orgogliosa di poter contribuire al cambiamento dell’economia tarantina mediante un nuovo modello alternativo alla monocultura industriale del passato.

Sergio Prete, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, ha avuto parole di elogio per i progetti presentati nel convegno che, pur riguardando la nautica da diporto, vanno nella direzione della diversificazione dei traffici del porto di Taranto, un processo particolarmente importante in un periodo in cui i comparti “storici” dei nostri traffici, l’industriale e il transhipment, continuano a mostrare segnali poco confortanti, mentre risulta positivo il trend di altri segmenti di traffico, come quello crocieristico, che vanno nella direzione di un porto polifunzionale, in attesa che la conclusione dei lavori di ammodernamento e potenziamento del porto permetta allo stesso di esprimere appieno le sue enormi potenzialità.

Il Dottor Alfredo Malcarne, Presidente Nazionale Assonautica Italiana, ha sottolineato l’importanza del ruolo di Assonautica quale braccio operativo dell’economia del mare per il sistema camerale: con una flotta di più di 500.000 imbarcazioni in Italia, la nautica può generare sviluppo per il Pil italiano, creando occupazione e valore economico. Basti pensare che per ogni euro investito nella nautica si può produrre un valore aggiunto che arriva ad un euro e novanta fino ad un massimo di 9 euro…

Matteo Dusconi, project manager di Assonautica Italiana, ha basato l’intervento su “Quality Marine” il progetto Assonautica per la qualificazione e la certificazione di porti turistici ed approdi: in Puglia ne sono stati certificati sei, in particolare a Taranto il cantiere Mirabelli e il Molo sant’Eligio. Nell’occasione Assonautica ha consegnato ad Antonio e Gaia Melpignano l’attestato “Quality Marine” in lingua inglese, il primo ad essere attribuito in Puglia.

Walter Baldacconi, direttore di Studio100TV, ha ribadito che, con il progetto del raddoppio del Molo Sant’Eligio, il gruppo Melpignano ha posto finalmente l’accento sulla risorsa mare, in particolare sul suo vasto e complesso waterfront, disponibile a insediamenti turistici di livello. Con questo progetto Taranto esce dallo stereotipo industrialista e guarda con interesse alle peculiarità paesaggistiche, culturali e storiche della città.

Giovanni Azzaro, Vicepresidente della Provincia di Taranto, ha tracciato un breve excursus del Piano Strategico per Taranto, un modello per uno sviluppo economico alternativo a quello policiclico industriale, un piano che, strutturato in  quattro macroaree, vede il pubblico coinvolgere massivamente i privati che, infatti, hanno “risposto” esprimendo  ben 127 manifestazioni di interesse, un segnale che mostra un territorio vivo in grado di affrontare a testa alta la sfida del proprio futuro, anche se è indispensabile che venga supportato dallo Stato che a questo territorio ha chiesto molto nell’ultimo mezzo secolo.

Le conclusioni sono state affidate al Dottor Carlo Capria, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica, che, tra l’altro, ha sottolineato come, pur in un momento di crisi congiunturale, ci sono settori del Sistema Italia che mostrano invece un trend positivo, come l’agroalimentare, il turismo, soprattutto quello legato al mare e quello culturale, il diporto, la moda, l’automotive e il design, settori che attraggono naturalmente i giovani che intravedono in essi l’opportunità di realizzarsi professionalmente.

Sono settori ritenuti strategici per il futuro del Paese il cui sviluppo sarà sostenuto dallo Stato. E i progetti presentati in questo convegno vanno in questa direzione, andando finalmente a sfruttare appieno le potenzialità del waterfront tarantino nel settore della nautica da diporto e del turismo dal mare, motivo per il quale Capria si è detto certo che saranno sostenuti a Roma nelle sedi competenti. Al termine del convegno Antonio Melpignano ha nominato Carlo Capria “presidente onorario” del Molo Sant’Eligio, mentre a Francesco Giorgino e a Giovanni Azzaro ha simbolicamente consegnato la chiave del Molo Sant’Eligio.

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