Fondi per Taranto, Boccia a Renzi: “E’ così difficile ammettere un errore?”

Boccia Ilva Taranto
“Caro Matteo, ma è così difficile per una volta provare a dire ‘ho sbagliato?’ Oppure semplicemente ‘Vi assicuro che per la sanità tarantina troverò le risorse in un altro momento? Sono costretto a scriverti anche qui perché da giorni sostieni una tesi totalmente infondata”.  Sono le parole pubblicate su Facebook dal presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, costretto a replicare alle dichiarazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in merito ai 50 milioni non più assegnati alla sanità tarantina nell’ambito della Manovra (leggi qui). Intervenendo in “Matteo Risponde”, in diretta su Facebook, il premier aveva nuovamente scaricato le responsabilità su Boccia: “Si dice che noi avremmo tolto l’emendamento con 50 mln in più: il presidente della Bilancio che è pugliese ha ritenuto inammissibile l’emendamento. Che cosa c’entra il governo?”. Di seguito la versione di Boccia.
“Gli emendamenti inammissibili alla legge di bilancio sono stati oltre duemila. Dalle norme errate proposte inizialmente dal Governo e poi stralciate, agli emendamenti parlamentari inammissibili su istruttoria degli uffici tecnici della Camera per evidente incompatibilità con la nuova legge di Bilancio approvata come sai nel luglio scorso con oltre l’80% dei voti parlamentari. Direi per il momento l’unica riforma ampiamente condivisa in questa legislatura.
Tra le tante ricordo le risorse per la coppa del mondo di sci per Cortina 2021, i 50 milioni per il centro europeo Meteo di Bologna, i 10 milioni per il comune di Lecce, la garanzia di 97 milioni per la Ryder Cup di Golf, i 600 milioni per la copertura dei debiti del trasporto locale in Campania, i 50 milioni per gli lsu calabresi e così via, fino agli ultimi 5 milioni trovati per Venezia. Tutte cose tecnicamente inammissibili, molte già comprese nel testo iniziale del Governo e poi recuperate da Governo e maggioranza direttamente o con emendamento del relatore.
Non mi pare che il Governo abbia mai presentato un emendamento per Taranto a differenza delle altre misure specifiche citate. L’emendamento per Taranto era nella cartellina del relatore tra le priorità. Per tutte le altre misure il Governo ha dato il via libera e recuperato gli emendamenti inammissibili. I pareri favorevoli per questi recuperi sono stati dati come da prassi dal ViceMinistro all’economia Morando, dopo aver consultato la Ministra per i rapporti con il Parlamento.
Taranto era tra queste priorità, come sanno le tue principali collaboratrici di palazzo Chigi che seguivano l’iter, come ne sono a conoscenza i sottosegretari Baretta e Amici presenti nell’ultima riunione, così come ne sono a conoscenza tutti i tecnici del mef e della ragioneria che si sono espressi sulle coperture. Infine ne era a conoscenza il sottosegretario De Vincenti che si è assunto la responsabilità di non dare l’ok alla proposta del relatore (eccellente collega del pd che ha svolto un lavoro straordinario) nella notte tra il 23 e il 24 scorso.
Confermando poi di non ritenere adeguate le richieste fatte dalla regione puglia e di volerle valutare nel tavolo convocato per il 12 dicembre. Inutile dirti che è imbarazzante per tutti non ammettere quello che è successo: il governo ha deciso di riscrivere gli altri emendamenti a cui faccio riferimento in questo messaggio dichiarati inammissibili ma non Taranto.
Che senso ha continuare a far riferimento alle inammissibilità tecniche del 15 novembre? Erano tali anche gli altri, ma l’esito è stato diverso. Non ha molto senso provare a scaricare la colpa sui tanti che lavoravano quella notte per tante altre cose utili fatte sulla manovra per il bene del Paese. Non è credibile e francamente goffo.
Te lo dico da presidente della commissione bilancio e da compagno di partito che su tante cose ha provato a darti  consigli, spesso inascoltati, te lo dico da parlamentare pd che rispetta il proprio partito e voterà si alla riforma; te lo dico da cittadino italiano che ha a cuore la salute di tutti gli italiani e a maggior ragione dei tarantini che ho avuto la fortuna e l’onore di servire da commissario nella fase più dolorosa della storia del crack della città tra il 2006 e il 2008 su richiesta di Romano Prodi.
Taranto non crederebbe mai a una menzogna, Taranto è una città che sa distinguere tra chi fa e tra chi promette. Taranto è una città vera che merita rispetto e semplicemente la verità. E la verità in questo momento è una sola: il governo ha deciso consapevolmente che le risorse chieste per la sanità non meritavano ancora il via libera. Si chiama “decisione politica” e merita come ogni decisione il coraggio di chi ci mette la faccia. Buon Lavoro”.

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