I Genitori Tarantini scrivono a Renzi: “Taranto ancora vittima delle sue menzogne”

“Signor Matteo Renzi, presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana, per la seconda volta, come Genitori tarantini, le scriviamo certi del fatto che, come successo in precedenza, non otterremo risposta”. Comincia così la lettera aperta che il gruppo “Genitori Tarantini”  rivolge al premier. Di seguito il testo integrale.

 

Ci preme, tuttavia, rimarcare la Sua posizione nei confronti della città di Taranto, ancora una volta vittima delle Sue irrispettose menzogne. Intanto, ci stupisce il fatto che Lei abbia voluto dedicare un pensiero al sit in, tra l’altro bollandolo come stravagante e strumentale per il solo fatto di essere stato organizzato nel giorno del silenzio elettorale, e neppure una parola sulla nostra richiesta di incontrarLa.

Come Lei ben saprà, il sit in è solo un modo per accompagnare la delegazione che dovrebbe incontrare il Presidente del Consiglio, ma è seconda all’incontro stesso. Non sappiamo quale sia la Sua idea, ma la nostra è che il giorno del silenzio elettorale non è una festa comandata, non è un momento di sospensione delle attività istituzionali; in questo giorno, la Sua carica e le Sue responsabilità istituzionali non vanno in vacanza. Ci appare chiaro come il sole che Lei non ha alcun interesse verso i problemi della città di Taranto che, vogliamo ricordarLe, è a tutti gli effetti un territorio dello Stato italiano e non un “possedimento” dello Stato italiano.

Al di là dei proclami da Lei enunciati durante la Sua prima visita nella nostra città, nulla ha fatto di quanto promesso. “Se l’Europa vuole impedire di salvare i bambini di Taranto ha perso la strada per tornare a casa. Io sono più fedele agli impegni con quei bambini che a qualche regolamento astruso dell’UE.” Sì, Primo Ministro, sono Sue parole. Aveva dichiarato che ai bambini di Taranto avrebbe pensato Lei. C’è un precedente storico di grande effetto, per questo: Erode. D’altro canto, proprio la Corte europea dei Diritti dell’Uomo, grazie alla denuncia dei tarantini, ha aperto una procedura di urgenza proprio contro lo Stato italiano.

E Lei si preoccupa del silenzio elettorale? Lei e i suoi ministri fate secretare i risultati degli ultimi rapporti sanitari che riguardano la città di Taranto, ma solo fino a 7 dicembre? Riparlerete dei 50 milioni, ritornati nel cilindro del prestigiatore, solo il 12 dicembre? Farete tutto questo dopo il referendum? Signor Renzi, il silenzio elettorale non ferma l’insopportabile ed inumana emergenza sanitaria che colpisce in altissime percentuali i tarantini.

Lei ha temuto che si sarebbe parlato di soldi, temendo che Le potessimo ricordare quei capitoli di spesa ben più consistenti che avete pensato di destinare ad un torneo di tennis o quelli già destinati a quel popolarissimo sport che chiamano golf. Tranquillo, seppur importanti, i 50 milioni sono solo una misera considerazione del danno che avete procurato, Lei e i Suoi predecessori, a Taranto, ai suoi figli e al suo futuro; un minimo indennizzo per gli omicidi di Stato.

No, Presidente, saremmo venuti per riportarLe indietro le Sue stesse parole sui bambini di Taranto che tanto hanno offeso la città fondata dagli Spartani. Siamo in attesa di un Suo invito in altra data, perché i Genitori tarantini non partono per venire a Roma ed essere additati come elemosinanti. In genere, vengono a Roma per fare curare i propri figli.

 

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