Emergenza sanitaria, “Liberi e Pensanti”: che si fa senza i 50 milioni sfumati?

Dopo due convegni dedicati alla questione sanitaria a Taranto è tempo di bilanci, nell’interesse dell’ammalato e dei cittadini, perché tutti gli sforzi compiuti dal Comitato Liberi e Pensanti sono indirizzati esclusivamente a chi soffre, a chi subisce i limiti e le carenze delle strutture ospedaliere del territorio. Se col primo convegno del 26 settembre “Disordine Ospedaliero | I malati non sono numeri” abbiamo posto l’attenzione sull’emergenza sanitaria a Taranto, mettendo a confronto gli ammalati, i medici, la Regione Puglia e l’Asl di Taranto, strappando impegni precisi ai vertici istituzionali, col secondo incontro del 21 novembre “Disordine Ospedaliero 2 | Le Risposte” abbiamo cercato di capire se quegl’impegni si sono trasformati in fatti concreti.

Qualcosa sta cambiando, qualcosa è stato fatto, altro è ancora su carta. Quindi non ci dilungheremo nell’analisi dei risultati ottenuti, ci concentriamo invece su un aspetto fondamentale: i finanziamenti. È proprio di ieri la notizia che l’emendamento alla legge di Bilancio è sfumato e quindi l’Asl di Taranto deve ora attendere l’esito della discussione al Senato per sapere se potrà avere i 50 milioni necessari per garantire più servizi e assunzioni per la sanità a Taranto. Che si fa senza i 50 milioni di euro?

Le opere già avviate e presentate nel corso del secondo convegno, avevano già copertura economica o sono legate all’emendamento saltato? Le coperture per l’acquisto degli acceleratori lineari è saltata con i 50 milioni (anche se dovrebbero essere inseriti in altri finanziamenti)? Il Moscati sarà o no un Polo Oncologico giuridicamente autonomo o sarà una “dependance” – per citare la definizione del presidente dell’ordine dei medici di Taranto, dr. Cosimo Nume – dell’Irccs di Bari? Sarà un hub, sarà uno spoke? Nel corso del convegno è stato dichiarato che il Moscati sarà un hub e che dipenderà dall’Asl di Taranto ma i dubbi nascono dalle affermazioni successive fatte ai giornali. La copertura per affrontare l’emergenza sanitaria tarantina si otterrà con l’inasprimento della tassazione regionale?

Tutte queste domande aspettano una risposta perché, al di là dei proclami e delle passerelle altrui, il Comitato Liberi e Pensanti continua a vigilare e tenere alta l’attenzione sui problemi quotidiani dei cittadini: dalle liste d’attesa alla neuropsichiatria infantile, passando per le carenze di personale e i viaggi della speranza. Abbiamo cominciato le nostre attività in ambito sanitario con la campagna Rischio Sanitario Taranto (RST), abbiamo consegnato alla precedente amministrazione regionale 18 mila firme per chiedere l’esenzione ticket straordinaria per i cittadini sani che rischiano di ammalarsi a causa dell’inquinamento.

Da cittadini e attivisti abbiamo avvicinato in estate l’attuale presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, per chiedergli spiegazioni sulla chiusura del pronto soccorso del Moscati e proporgli di fare dell’ospedale Moscati un polo oncologico. Da quel momento è nata l’idea di un convegno che abbiamo costruito con le nostre forze, dal basso e senza l’aiuto di nessuno. Nemmeno di tutti quelli che hanno criticato il Comitato perché non hanno potuto parlare al convegno stesso.

Da agosto al 21 novembre nessuna associazione, nessun pediatra ha bussato alla porta del Comitato per offrire un contributo, salvo poi sentirsi in diritto di prendersi la parola e di attaccare quando non gli è stata concessa. Nessuno ha difeso il Comitato quando è stato lasciato alla porta in occasione di altri incontri sulla questione sanitaria e ambientale, anzi hanno applaudito alle promesse sul nulla. Ringraziamo invece i medici che ci hanno sostenuto e gli ammalati che sono stati capaci di darci la forza per scardinare questo muro che ci separa dai diritti che ci spettano.

È vero, non ci sono solo i Liberi e Pensanti, il presidente Emiliano non deve incontrare solo noi. Non è stato costretto, ha raccolto un invito a confrontarsi con gli ammalati di questa città sotto assedio, non con il Comitato. E lo ha fatto, per due volte, prendendosi le critiche e la diffidenza. Ma i risultati, se dovessero arrivare i fatti, sono solo per gli ammalati, non per noi.

Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti

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